Bonus 3.000 Euro: a chi è destinato l’aiuto che può sollevare dal momento di grande difficoltà economica degli italiani
Ormai per vivere sono indispensabili i bonus. Il governo guidato da Mario Draghi aveva realizzato tre cosiddetti Decreti Aiuti contenente tutte le misure di sostegno alle famiglie e impresa, come ad esempio i famoso bonus di 200 e 150 euro.
Sulla stessa falsariga anche l’esecutivo di Giorgia Meloni ha preparato il quarto Decreto aiuti. Ma non solo lo Stato centrale sta provando a fronteggiare l’emergenza inflazionistica, anche gli anti locali come Regioni e Comuni stanno cercando con alcuni provvedimenti di tagliare delle imposte e dare altri tipi di benefici ai cittadini che hanno un certo limite reddituale.
Bonus 3.000 Euro, i contributi delle aziende
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A muoversi sono anche le aziende private con gli aiuti destinati ai propri dipendenti. Passa da 600 a 3000 euro il valore sotto il quale non verranno tassati i cosiddetti fringe benefits, i bonus previsti in busta paga a dicembre, che consentirà ai destinatari anche si pagare le bollette.
Dunque in questo modo si allarga l’esenzione fiscale delle misure di sostegno che l’azienda offre al proprio lavoratore, non solo buoni pasto, auto aziendale e telefonino. Nella soglia non tassata rientrano le somme erogate entro il 12 gennaio 2023 e solo per le utenze di casa i consumi effettuati nel 2022.
Secondo Confindustria però la misura rischia di interessare una piccola fetta di dipendenti, circa il 17%. La possibilità di erogarla vale per tutti i datori di lavoro ma ovviamente non c’è nessun obbligo e potrebbe applicarsi ai titolari di redditi di lavoro dipendenti e assimilati. In alcuni casi non vale per i collaboratori esterni.
Secondo l’Agenzia delle Entrate, per le bollette le utenze devono “riguardare immobili ad uso abitativo, a prescindere che negli stessi lavoratori, coniugi o familiari abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio, a condizione che ne sostengano le spese”. Una specificazione molto chiara per come si può usufruire del bonus.
Sono rimborsabili anche le spese per le utenze condominiali. In questo caso però è indispensabile un’autocertificazione dell’avvenuto pagamento.