Si tratta di un tributo davvero bizzarro che, in primis, potrebbe sembrare incredibile, ma che in realtà è stato davvero istituito.
In questo momento di forte crisi economica, come sappiamo, una grossa fetta della popolazione italiana non se la sta passando benissimo.
In effetti, proprio nel momento definito postpandemico, si pensava poter un po’ tirare il fiato. Invece, a quanto pare, al giorno d’oggi, il principale spauracchio sono l’inflazione e gli innalzamenti dei prezzi di svariati prodotti e servizi.
Tuttavia, nonostante il nostro portafoglio si faccia sempre più sottile, ci sono alcune spese che però non possono essere tralasciate.
Infatti, ogni cittadino che si rispetti, quindi, sa bene che, per il benessere della comunità, è chiamato a pagare alcune tasse imprescindibili. Le quali, per l’appunto, possono contribuire di certo a remunerare i servizi pubblici e quindi a tenerli attivi e funzionanti.
A tal proposito, non è il caso, però, in questa sede di elencare tutte le imposte che sono state istituite in Italia. Fatto sta che, a mo’ di esempio, possiamo almeno menzionarne una manciata.
Ricordiamo, quindi, l’Irpef che riguarda, cioè, il reddito delle persone fisiche, l’Ires attinente al reddito delle società, l’Irap che, a livello regionale, si riferisce alle attività, e l’Iva, nonché l’imposta sul valore aggiunto.
Il bizzarro tributo
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Ma tant’è, queste che abbiamo appena elencato, per la verità, sono piuttosto comuni e non hanno alcunché di bizzarro. Tuttavia, a voler guardare, ce ne sono alcune che, di primo acchito, potrebbero persino far sorridere.
Ci stiamo riferendo, per l’appunto, alla cosiddetta tassa sui cani. Ok, forse è probabile che non ne abbiate mai sentito parlare, per questo motivo, vediamo, nelle prossime righe, di darne una breve spiegazione.
Per fortuna, però, cominciano con l’informarvi del fatto che si tratta di un tributo che è stato eleminato ormai già all’inizio degli anni Novanta.
In effetti, era il lontano 1918 quando questa imposta fu istituita precisamente dal regio decreto 1393. Nella fattispecie, il tributo in questione aveva lo scopo precipuo di custodire i suddetti animali nella maniera più appropriata per evitare il diffondersi di malattie.
In quel periodo, d’altra parte, le norme igienicosanitarie non erano sicuramente giunte ai buoni livelli di oggi, e ciò poteva essere un modo come un altro per tener monitorata la situazione.