Vitalizio da 4.700 euro: polemiche per un altro baby pensionato della politica italiano che un anno fa aveva lasciato il carcere
Una pensione niente male soprattutto considerando l’età. Mentre milioni di giovani e meno giovani ogni giorno faticano per arrivare a fine mese, consapevoli che forse mai vedranno la pensione e che se un giorno dovesse essere erogata sarà molto magra, c’è chi a 55 anni prenderà quasi 5mila euro al mese.
Per Giuseppe Scopelliti, ex Presidente della Regione Calabria della quale è stato anche Presidente del Consiglio Regionale, ecco un assegno mensile di 4.694 euro al mese a partire dal 1 ottobre 2022 per il lavoro svolto in 11 anni alla Regione.
A stabilirlo è la determinazione del Settore Risorse umane del Consiglio regionale che ha quantificato quando spetta all’ex governatore ai sensi della normativa prevista dalla legge regionale 3 del 1996. C’è chi grida allo scandalo e forse il vero problema sta proprio nella legge. Scopelliti infatti può beneficiare di questa condizione invidiabile poiché glielo consente la norma.
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Tra i vari incarichi del Consiglio Regionale non è stato solo Presidente ma anche semplice membro e il vitalizio gli viene elargito per questa funzione. Il Corriere della Calabria riporta che Scopelliti ha fatto richiesta a fine marzo per la liquidazione delle spettanze in merito al ruolo ricoperto nella VI, VII e IX legislatura. Dunque dall’aprile 1995 all’aprile 2000, poi la seconda legislatura consecutiva che è terminata in anticipo, nel luglio 2002 e infine la terza e ultima legislatura, iniziata il 28 marzo 2010 e terminata il 26 marzo 2014.
In totale sono quindi 11 anni, 2 mesi e 24 giorni “arrotondati a 11 anni ai sensi del comma 3 dell’art. 14 della legge 3/1996”. Dopo le verifiche di Palazzo Campanella, il vitalizio è stato rideterminato al 68% dell’indennità lorda di carica come prevede la legge. Inoltre per via della liquidazione anticipata è stato calcolato un ulteriore riduzione del 15%.
Scopelliti – che è stato anche sindaco di Reggio Calabria – è entrato anche nelle cronache giudiziarie. Nel dicembre 2021 è tornato libero. Era detenuto dall’aprile 2018 per scontare una pena per falso in atto pubblico confermata dalla Corte di Cassazione.
Era detenuto dall’aprile del 2018, quando la Corte di Cassazione aveva confermato la condanna d’Appello a suo carico per falso in atto pubblico. Nel procedimento c’era anche il reato di abuso d’ufficio che nel 2018 si era prescritto per cui la Cassazione aveva rideterminato la pena.