Si moltiplicano gli appelli per sostenere economicamente l’attrice tedesca naturalizzata italiana, Barbara Bouchet. Ma la situazione è davvero cosi grave? Ecco come stanno davvero le cose
Ad intervalli, più o meno ciclici, tornano a farsi pressanti gli appelli che chiedono un intervento in favore di Barbara Bouchet. Appelli che partono da ammiratori, ex colleghi e semplici cittadini. Appelli che invocano sostegno economico e perfino il riconoscimento della Legge Bacchelli.
La Legge Bacchelli è un provvedimento, varato nel 1984 dal Governo guidato da Bettino Craxi, che prende il nome dallo scrittore Riccardo finito in condizioni di indigenza all’inizio degli Anni Ottanta. La norma prevede l’elargizione di una assegno mensile, una sorta di vitalizio, per coloro che, con le arti, hanno dato lustro e splendore alla cultura italiana. La vera pensione di Barbara Bouchet.
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Lustro e splendore che, senza ombra di dubbio, ha condiviso con gli italiani Barbara Gutscher, nota appunto con il nome d’arte di Barbara Bouchet. Parliamo dell’attrice nata a Reichenberg, piccolo centro della regione del Liberec nel 1943. Centro che, all’epoca della sua nascita, era a maggioranza tedesca ma situato geograficamente nella Repubblica Ceca.
La Bouchet vive in Italia ormai dalla fine degli Anni Sessanta. Per 32 è stata sposata con l’imprenditore Luigi Borghese, il papà del cuoco e conduttore televisivo Alessandro Borghese. La sua carriera ha avuto diverse fasi, dalla commedia sexy, all’horror fino al lancio del fitness televisivo fino al grande ritorno cinematografico nel 2018 con Metti la Nonna nel Freezer con Miriam Leone e Fabio De Luigi.
Come detto in suo favore si moltiplicano gli appelli per farle ottenere un sostegno economico in quanto, secondo la convinzione diffusa, non avrebbe sufficienti mezzi economici per sostentarsi. Ma è davvero così?
A fare chiarezza definitiva ci ha pensato la stessa Barbara Bouchet in una intervista del 2018 che riteniamo giusto riproporre per chiarire la questione. “Io indigente? E’ una fake news” dice la Bouchet senza mezzi termini.
E ancora: “Per fortuna ancora lavoro e il lavoro libera da ogni bisogno”. Divertente la battuta sul figlio Alessandro “accusato” di non aiutare la Mamma. “Povero Alessandro – dichiara divertita il sogno proibito degli italiani negli Anni Settanta – se avessi bisogno mi aiuterebbe. Ma per fortuna non mi occorre”