Una vicenda che dovrebbe fare da monito anche per altre persone che potrebbero trovarsi nella medesima pericolosa situazione.
Tutto è bene quel che finisce bene, si potrebbe affermare per quanto riguarda quello che è accaduto a un’anziana che se l’è vista davvero brutta.
Si tratta, purtroppo, anche questa volta di una truffa ai danni di una signora che, in effetti, forse, mai si sarebbe aspettata una cosa del genere.
D’altra parte, si sa che è sempre bene fare molta attenzione per qualsiasi cosa, soprattutto se la questione riguarda della pecunia.
Di questi tempi, peraltro, non è che cresca proprio sugli alberi, anzi, tra rincari e innalzamenti di prezzi, è cosa buona e giusta controllare con accortezza le proprie finanze.
Ma tant’è, l’imbroglione di turno è sempre all’agguato, ecco perché, peraltro, questa vicenda potrebbe persino essere d’esempio e da monito per altre persone. Così, a questo punto, cerchiamo di spiegare più nel dettaglio quello che è capitato alla vittima in questione.
Lei, per la precisione, si chiama Giovannina e lo scorso 25 ottobre, secondo quanto è stato riportato, è stata contattata per telefono da una persona che, a conti fatti, si fingeva uno dei suoi nipoti.
Il raggiro sventato
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Ebbene, il farlocco parente, quindi, avrebbe supplicato la signora di prestargli una somma di denaro per concludere delle problematiche legali. E, a quel punto, è probabile che l’anziana, convinta dalle parole del truffatore, abbia deciso di aiutarlo.
Lo si evince soprattutto per il fatto che, in seguito, è venuta in contatto con un altro uomo che le aveva raccontato di essere un impiegato delle Poste addetto al ritiro di quella cifra che era stata richiesta precedentemente dal nipote fittizio.
Forse, è vero, sulle prime i due malintenzionati poteva aver pensato di averla fatta franca. Alla fine, però, come si suol dire, i nodi sono veramente venuti al pettine, e il pronto intervento della Questura di Frosinone è stato decisivo per rintracciarli e fermarli.
Gli agenti, infatti, li hanno individuati proprio nei pressi dell’autostrada A1, e da quello che sembra, sono riusciti a capire che quelli averi appartenevano proprio a Giovannina.
La stessa, successivamente, è stata perciò invitata a recarsi nell’ufficio della Sezione Polizia Stradale Viterbo dove, evidentemente emozionata, ci ha tenuto a porgere i suoi sentiti ringraziamenti per ciò che è stato fatto.