Superbonus, la misura continua a suscitare polemiche ed effetti: cosa farà da oggi Poste Italiane: non resta che attendere
Il Superbonus si ferma ancora. Nuova battuta d’arresto per quanto riguarda la cessione del credito. Anche Poste italiane ha comunicato che non accetterà più nuove pratiche così come hanno fatto alcuni istituti come Banca Intesa che, riporta Repubblica, ha fatto sapere ai propri clienti l’indisponibilità a portare avanti le altre domande.
Intesa Sanpaolo invece ora è impegnata a smaltire le richieste che aveva già ricevuto. Parliamo di una somma molto grande, ben 20 miliardi di euro. Quando questa mole enorme sarà smaltita si potranno accettare nuove domande. Inoltre il nuovo stop posto da Poste arriva dopo le sentenze della Cassazione sul diritto da parte dell’Amministrazione finanziaria di sequestrare i crediti nell’eventualità di un’indagine in corso per possibili frodi.
Sono decisioni che risalgono alla scorsa settimana, cinque sentenze della Cassazione hanno ribadito la possibilità per l’Amministrazione finanziaria di sequestrare i crediti. In una delle cinque era presente anche Poste. Nelle altre non sono state accettati i ricorsi di Cassa Depositi e prestiti, Illimity Bank, Groupama e Banco Desio e della Brianza.
Il tema dei sequestro dei crediti non è nuovo. Già nei mesi scorsi era emerso con le banche che avevano richiesto un chiarimento ma anche garanzie. Tutto però era rimasto sospeso fino a quando non c’è stato lo stop delle operazioni.
Superbonus, come funziona la cessione del credito
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Qual è la procedura per la cessione del credito del Superbonus 110%? La legge prevede che oltre alla detrazione del 110% delle spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, possa esserci anche lo sconto in fattura o la cessione del credito.
Con sconto in fattura i fornitori lo ricevono su quanto devono pagare, recuperando poi la somma in un secondo momento. Con la cessione del credito, invece, la detrazione fiscale viene trasferita a un altro soggetto. È un accordo con il quale il creditore trasferisce il proprio diritto di credito a un terzo soggetto: questi a sua volta lo riscuoterà dal debitore.
