Smartphone senza WhatsApp, un piccolo caso che ha scatenato una reazione inappropriata di una giovane: cos’è successo
È dovuta intervenire la polizia per un’app che non c’era sullo smartphone. La storia ha dell’incredibile ma invece purtroppo è reale. Si tratta di un episodio che in un certo modo può anche mostrare come ormai siamo tutti dipendenti dagli smartphone e come questi abbiano ormai una grande importanza nella nostra vita.
Almeno così sempre leggendo la storia accaduta in Italia, senza considerare che forse ci sono anche altri motivi che riguardano la sfera personale della persona coinvolta nella vicenda.
L’increscioso episodio è accaduto ad Arezzo dove una ragazza è entrata in un negozio per comprare il dispositivo. Un gesto semplice che ogni giorno nel Paese avviene chissà quante volte e infatti la compravendita è andata a buon fine e il “problema” è sorto successivamente, quando l’acquirente è tornata a casa.
Ha provato l’acquisto appena fatto e ha subito notato che sullo smartphone non c’era WhatsApp, l’app di messaggistica istantanea più diffusa al mondo con oltre 2 miliardi di utenti.
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Non potendo chattare con i contatti della propria rubrica, a quel punto è tornata nel punto vendita e ha cominciato a inveire contro la commessa. Quest’ultima le ha spiegato che WhatsApp è un’app che se si vuole usare va scaricata. Insomma, che non è incorporata con lo smartphone e che anche se fosse così, il negozio non avrebbe alcuna responsabilità.
Le spiegazioni però non sono bastate, la cliente si è agitata sempre di più tanto che è stata costretta a intervenire la sicurezza interna. Ciò però non è bastato ed è stato necessario l’intervento della polizia.
Momenti molto concitati che hanno spaventato i presenti. Per fortuna però è stato solo uno spavento. La donna era in stato confusionale e non ha fatto del male alla commessa, ma neanche a se stessa o ad altre persone.