Reddito di Cittadinanza, il governo è intenzionato a modificare tanti aspetti della misura che ha sempre creato molta discussione
Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo è intervenuto a margine dell’assemblea di Assoimmobiliare e ha toccato tanti argomenti che riguardano l’economia reale e la vita di tutti i giorni. L’esponente di Fratelli d’Italia ha parla del Reddito di Cittadinanza e dei fondi da utilizzare, del tetto all’uso dei contanti e delle modifiche che riguarderanno i pagamenti con il Pos.
“Se attraverso una serie di controlli e di misure si riesce a reperire un miliardo, questi verranno messi sempre e prioritariamente a beneficio del caro bollette”, ha affermato, rimarcando la linea del partito partito di appartenenza sul Reddito di Cittadinanza.
Reddito di Cittadinanza, cosa cambierà
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Se all’opposizione il partito era per la cancellazione della misura, ora che i tempi sono diversi con l’inflazione alle stelle e molte persone arrivano a fine mese grazie al provvedimento all’epoca voluto dal Movimento 5 Stelle, si guarda a una modifica, pur se radicale.
Leo ha confermato che chi non riesce a lavorare va tutelato ma va separato da altre persone. Insomma, come dire che non bisogna dare soldi a chi ha le capacità di svolgere una lavoro.
Per quanto riguarda l’uso dei contanti, fino al 31 dicembre il tetto massimo è di 2.000 euro ma è già previsto che scenderà a 1.000 il 1 gennaio 2023. L’intenzione delle Lega è alzare la soglia “fino a 5 o 10 mila euro, poi si stabilirà la misura”, ha affermato Leo.
Sulla flat tax incrementale, invece, la soglia non andrà oltre gli 85 mila euro. “È una misura che è condivisa anche a livello europeo ed è qualcosa che stimola la crescita e contrasta l’evasione fiscale”.
Ci saranno anche novità sull’uso del Pos. Dallo scorso 30 giugno commercianti e professionisti (dunque chiunque vende beni o servizi) deve avere obbligatoriamente il Pos e accettare i pagamenti digitali se il cliente preferisce questa forma. Non può esserci rifiuto alla carta e chiedere di essere pagati in contanti.
Chi lo fa rischia una sanzione (su segnalazione alla Guardia di Finanza da parte del cliente) che consiste in una quota fissa e una variabile. La multa infatti è pari a 30 euro più il 4% dell’importo che si sarebbe dovuto pagare. Il viceministro ha annunciato che saranno apportate delle modifiche alle leggi ora in vigore, senza ulteriori specificazioni.