Tra i bonus di quest’anno ne è stato disciplinato uno per favorire l’inserimento dei soggetti con questa patologia. Di cosa si tratta
Già dal 1992 la ben nota Legge 104 regolamenta i diritti delle persone afflitte da disabilità all’interno della società: tramite opportune agevolazioni da un punto di vista economico, fiscale, previdenziale e lavorativo di giunge ad un appianamento degli ostacoli che finiscono per generare disuguaglianze nella fruizione dei servizi e delle istituzioni, nei confronti dei soggetti normodotati.
Tale progresso normativo ha coinvolto anche genitori, fratelli e sorelle, e parenti che si occupano di fornire assistenza ai soggetti interessati, prolungando la maglia dei riconoscimenti anche a loro; in particolare, nell’ambito lavorativo, sono supportati da permessi e congedi retribuiti. Ma ciò si prolunga nella detrazione di spese e in alcune forme di esenzione se i disabili sono a loro carico.
Bonus Assunzioni, quali lavoratori riguardano e i vantaggi per le aziende
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Per quest’anno è stato previsto un bonus tutto particolare: riguarda i soggetti autistici, lavoratori, tramite il quale possono beneficiare di assunzioni agevolate. Questo bonus è strutturato per fornire, alle società che assumono a tempo indeterminato, un’esenzione dall’imposta sul reddito e dall’IRAP e un incentivo previdenziale pari al 70 per cento applicato sulla base del reddito mensile lordo.
L’agevolazione viene erogata nell’ambito delle start up a stampo sociale con sede in Italia. Queste ultime devono dimostrare che l’assunzione è estesa ai due terzi del personale per poter acquisire il riconoscimento fiscale e contributivo. L’esenzione d’imposta sugli utili d’esercizio sarà applicata per cinque anni.
Dal punto di vista dei dipendenti assunti, verrà riconosciuta la contribuzione pensionistica figurativa; mentre la remunerazione sarà esclusa dalla formazione del reddito imponibile. L’impresa coinvolta deve essere attiva da non più di sessanta mesi. La retribuzione dev’essere pari o superiore al minimo tabellare, in base al rispettivo livello di inquadramento previsto dal contratto applicabile. Fanno eccezione i trattamenti legati al raggiungimento di obiettivi, i quali sono concordati a parte. Al lavoratore spetta la comunicazione all’INPS della sua variazione reddituale, indispensabile a ridefinire gli importi della pensione o dell’assegno di invalidità.