La crisi nera di Facebook, il terribile messaggio di Mark Zuckerberg: cosa succede a migliaia di lavoratori.
Il re è nudo, verrebbe da dire, attualizzando un’espressione molto in voga in anni non recentissimi. L’espressione coniata da Hans Christian Andersen per una delle sue fiabe più note calza a pennello oggi per descrivere la scelta fatta da Mark Zuckerberg, il deus ex machina di Facebook e del gruppo Meta.
L’uomo che ha contribuito più di tutti alla diffusione del fenomeno dei social network ha oggi rilasciato un messaggio ai suoi dipendenti, messaggio con cui dà loro una notizia che sicuramente non hanno accolto con entusiasmo. Perché Zuckerberg, fin dall’esordio, nella sua lettera chiarisce che il momento è quantomeno delicato.
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Salutano infatti il proprio lavoro non qualche decina di dipendenti di Facebook e del gruppo Meta, ma il taglio è drastico e manifesta una crisi incredibile. Forse quello di queste ore è uno dei colpi più duri per l’intera economia legata al mondo dei social network. Dietro l’espressione usata dal guru dei social, ovvero “un’azienda più snella ed efficiente”, c’è la necessità di tagliare.
La scelta di Mark Zuckerberg è così molto drastica, terribile per migliaia di lavoratori e per le loro famiglie. Perché – al di là del taglio alle spese che definisce “discrezionali” e del blocco delle assunzioni – si arriva a un altro tipo di taglio, sicuramente ben più spietato. I numeri sono sconcertanti e lasciano sconcertati, perché il capo di Facebook non usa molti giri di parole per “addolcire la pillola”. Così ecco l’annuncio in cima alla lunga lettera inviata ai suoi dipendenti: il gruppo Meta manda a casa 11mila di quelli che definisce “talentuosi dipendenti”, pari al 13% dell’intero organico.
Una decisione della quale Zuckerberg si assume tutte le responsabilità, mettendo in evidenza come si è arrivati fin qui per colpa di investimenti sbagliati fatti durante e dopo la pandemia. Dopo il boom dell’e-commerce legato al periodo pandemico, infatti, “la recessione macroeconomica, l’aumento della concorrenza e la perdita di segnale pubblicitario”, oltre al retrocedere del commercio online, hanno segnato un solco. “Non esiste un buon modo per fare un licenziamento”, scrive il capo di Facebook. Una lettera aperta di questo tipo è però una vera coltellata ai propri dipendenti.