Il neo Ministro alla Cultura del governo Meloni esordisce con una proposta per onorare l’impegno all’università. Di cosa si parla
Accade non di rado che alcune classifiche penalizzino spesso il ruolo dell’Italia nel contesto europeo: il dato più emblematico di pubblico dominio riguarda il numero di laureati che ogni anno terminano il loro percorso di studi universitari. Un numero stabilizzatosi sotto la media europea, attribuendo al Paese sede delle più antiche università del vecchio continente la posizione di fanalino di coda.
Riguarda posizione, questa, che contrasta nettamente con le classifiche sulla qualità degli istituti universitari: non solo al di sopra della media, ma ai vertici delle classifiche mondiali. Un piccolo grande miracolo, nonostante i fondi statali destinati all’istruzione come alla ricerca non siano affatto lusinghieri. La questione è tratteggiata in questi termini: aumentare i laureati, comprese le loro valutazioni finali.
Bonus Laurea 110 e Lode: quali obiezioni
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Anche nello studio il fattore economico è importante all’occhio dello studente stesso e della sua famiglia che lo sostiene. Talvolta la dispersione universitaria è incancrenita non soltanto – nei casi singoli – da una condotta che subito degli stop ma anche da spese divenute insostenibili. E senza un incentivo si rischia di giungere a discutere la tesi privi della necessaria motivazione (facendone risentire il punteggio finale).
La proposta del neo Ministro alla Cultura, Gennaro Sangiuliano, è netta: istituire un bonus destinato a chi consegue la laurea con la massima valutazione di 110 e lode. Un merito sì ai più bravi ma che permetterebbe di spronare sin da subito le matricole a lavorare sodo. Si ritorna dunque alla meritocrazia, iniziando da un riconoscimento a quegli studenti che hanno passato intere giornate sui libri.
Sebbene sia allo stato di una proposta, il cenno è assolutamente positivo. Anche se bisogna fare delle premesse che potrebbero ridimensionare gli entusiasmi. In termini meritocratici (appunto), il voto di laurea è il medesimo che viene assegnato in tutte le università; cambiano però i criteri di attribuzione. A seconda degli atenei, sono più rigidi o più morbidi. Medesima riflessione rispecchia anche il voto della singola materia. Pertanto, il bonus dovrà essere studiato nei minimi dettagli.