Bonus 200 euro: dopo la riscossione arriva anche il momento della restituzione per tanti italiani. Perché e cosa bisogna fare
Fin da luglio milioni di italiani hanno ricevuto il bonus 200 euro, una tantum previsto dal primo Decreto aiuti di maggio voluto dal governo di Mario Draghi. Una piccola boccata d’ossigeno in un periodo economicamente così difficile. Proprio per tale motivo, ricevere la comunicazione dell’Inps secondo la quale i soldi vanno restituiti è ancora più difficile.
Purtroppo sarà così per tantissime persone. Il bonus era destinato a chi nel 2021 ha guadagnato non oltre i 35mila euro e ne hanno beneficiato lavoratori dipendenti pubblici e privati, domestici, stagionali del turismo e dello spettacolo, autonomi e liberi professionisti (questa è stata l’ultima categoria che lo sta ricevendo), pensionati, percettori del Reddito di Cittadinanza e chi effettua vendite a domicilio. Infine anche i disoccupati che ricevono la NASpI, DIS-COLL o la disoccupazione agricola.
Il bonus non è stato erogato per tutti nelle stesse modalità. Se per lavoratori pubblici e pensionati l’accredito è arrivato in modo automatico, alcuni hanno dovuto presentare al proprio datore di lavoro un’autodichiarazione nella quale hanno certificato di essere in possesso dei requisiti per ricevere il sostegno. Altri hanno invece inoltrato istanza al proprio ente previdenziale come nel caso dei liberi professionisti.
Inizialmente l’Inps ha erogato le somme in via provvisoria a tutti i cittadini rientranti nei requisiti richiesti. Solo successivamente l’Istituto ha incrociato i dati a sua disposizione con quelli dell’Agenzia delle Entrate.
LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:
A seguito di controlli sono emerse posizioni irregolari. In pratica alcuni hanno ricevuto i soldi senza averne diritto e ora dovranno restituirli.
Quale sarà la procedura per restituire i soldi? Lo spiegherà direttamente l’Inps che provvederà a inviare ai cittadini che non avevano diritto una comunicazione. In essa ci saranno tutte le istruzioni utili sulle modalità di restituzione. Ciò riguarderà i dipendenti mentre per tutte le altre categorie si useranno altri modi.
Una delle modalità è la compensazione, dunque i crediti arretrati nei confronti dell’Inps, le trattenute (ad esempio sulle pensioni o sull’assegno di disoccupazione), e infine il pagamento diretto. Ma entro quando bisognerà restituire? Non sono ancora chiari i tempi. È probabile però che tutte le procedure dovranno essere concluse entro il 2022.