Le truffe ai danni dello Stato si presentano sotto varie forme: c’è chi prende il reddito di cittadinanza indebitamente e chi la pensione INPS anche da morto.
In Italia sono numerosissime le truffe che vengono commesse quotidianamente ai danni dello Stato. Tra quelle di entità più ingente, ad esempio, si possono nominare il Reddito di Cittadinanza e la richiesta per il superbonus 110%. Nel primo caso il contributo statale è destinato a individui e nuclei familiari indigenti che vivono ai limiti della soglia di povertà e che invece viene richiesto anche da coloro che non dovrebbero.
Nel secondo, il bonus è pensato per la riqualificazione e l’adeguamento energetico di condomini e case mono familiari, ma in molti hanno sfruttato l’occasione per rimodernare case già in ordine. E allora perché la gente continua a derubare non solo lo Stato, ma anche coloro che avrebbero davvero bisogno di tali sussidi? E la questione non finisce qui, poiché in un nuovo servizio di Striscia la notizia, anche le pensioni INPS non sono estranee a giri truffaldini da parte di alcuni cittadini poco onesti.
Schede elettorali e pensioni INPS anche ai deceduti: succede agli italiani all’estero
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In particolare stiamo parlando di cedolini pensione INPS versati addirittura a individui che risultano deceduti. Lo scoop è stato fatto dall’inviato di Striscia Pinuccio e ha preso in considerazione, in particolare, gli italiani residenti all’estero. Pinuccio ha infatti scoperto che molti italiani ormai deceduti non solo continuano a ricevere schede elettorali, ma ricevono un assegno pensionistico mensile. Nonostante siano ufficialmente morti da tempo!
A chi vanno dunque questi soldi? Stando alle parole di Virgilio Toniati, presidente dell’associazione 65 nel mondo, “la responsabilità maggiore è dell’Inps, che non ha volontà di aprirsi ai rapporti con il cittadino residente all’estero“. Le stime parlano infatti di almeno un migliaio di italiani residenti in Sud America che ricevono la pensione in maniera indebita.
Per Pinuccio, inoltre, questa stima è sicuramente al ribasso, poiché prende in considerazione solo gli iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani all’Estero). E solo quelli ufficialmente residenti in Sud America. Che dire del resto del mondo?