Il SuperBonus 110% è una delle misure più apprezzate e usate in assoluto dagli italiani, ma attenzione al Bonifico di saldo può risultare davvero indigesto
Nell’alveo della crisi economica che ha investito l’Italia e l’Europa negli ultimi trenta mesi un provvedimento governativo ha rappresentato un vero e proprio spiraglio di luce nel buio generale. Parliamo di un provvedimento che, nato per ristorare le imprese del settore edilizio, è diventato, nel tempo e di fatto, il volano per interi comparti dell’economia nazionale.
Parliamo, nello specifico, del SuperBonus 110% un Bonus varato dal Governo guidato da Giuseppe Conte nel maggio del 2020, quindi appena usciti dal primo lockdown per rendere più efficienti a livello ambientale ed energetico gli immobili e, perché no, per rendere più sicure a livello sismico le abitazioni degli italiani.
SuperBonus, il Bonifico che fa saltare tutto
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Il provvedimento è stato varato, come detto, nel maggio 2020, il 19 una settimana prima della prima timida riapertura delle attività edilizie ed ha permesso di attivare migliaia di cantieri privati.
Il SuperBonus 110%, inevitabilmente, ha scatenato una vera e propria corsa all’investimento ma, al tempo stesso, ha scatenato polemiche ed abusi. Come purtroppo spesso accade in Italia.
Ma, al netto di questi elementi negativi, il provvedimento varato dal Governo Conte Bis ha rappresentato il momento della ripresa economica del settore edilizio, uno strumento che ha permesso di riavviare il fatturato, un momento che ha avviato anche una riflessione importante nel settore della transizione energetica.
Con l’avvento del nuovo Governo, quello uscito dalle urne del 25 settembre e guidato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il SuperBonus verrà inevitabilmente ridiscusso nella forma e nella sostanza, si parla di una riduzione al 90%, ma nel frattempo sono stati inseriti alcuni timidi correttivi.
Uno dei quali però è molto particolare perché rischia di bloccare l’intero processo di rimborso dei lavori. Il correttivo è riferito al bonifico finale di pagamento che, secondo le ultime declinazioni della norma, deve essere obbligatoriamente parlante.
Il Bonifico parlante è uno strumento di pagamento che obbliga tanto chi paga quanto chi riceve a fornire i propri dati fiscali. In assenza di questi il rimborso si ferma alla fonte. Un rischio da evitare soprattutto se si parla di piccoli cantieri e di microimprese.