Superbonus in via di revisione: il governo Meloni vuole cambiare l’agevolazione che riguarda le ristrutturazioni
Il Superbonus è pronto a cambiare. All’agevolazione hanno fatto ricorso tantissimi cittadini e imprese ma con il nuovo governo sembra che la percentuale cambierà. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, nella prossima legge di bilancio la percentuale del contributo a carico dello Stato scenderà. Cambierà dunque di fatto anche il nome dato giornalisticamente per identificare il provvedimento. Si dovrebbe passare da 110% al 100%.
Le novità non dovrebbero essere solo queste. All’interno della maggioranza si discute se allargare ai beneficiari anche altri tipi di abitazioni come quelle unifamiliari. C’è però un limite: questa deve essere utilizzata come prima casa da proprietari che hanno una certa soglia di reddito.
Dunque tutto da stabilire, dalle aliquote e limiti di reddito, ma ovviamente ogni aspetto potrà essere chiarito solo dalle coperture finanziarie a disposizione. Più attenzioni dovrebbero essere dedicate alla questione energetica, fondamentale soprattutto quando le temperature si abbasseranno.
LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:
Bisognerà dedicare un’attenzione particolare alla questione su come rilanciare il mercato delle cessioni dei crediti, ancora legato al meccanismo della responsabilità. Infatti c’è stata una sentenza della Cassazione penale che hanno ribadito la legittimità del sequestro del credito falso anche in capo a cessionari che non hanno in alcun modo partecipato alla frode. Un punto che può creare molta confusione.
C’è da tenere in considerazione anche una variabile, la riscrittura della tassa una tantum sugli extraprofitti delle imprese energetica, tenendo conto delle ultime evoluzioni delle regole Ue sugli aiuti di Stato, che al momento lasciano pochi margini per garantire somme vicine ai 10 miliardi che sono attesi.
Un capitolo a parte il governo di Centrodestra lo vuole dedicare al Reddito di Cittadinanza. È noto che Fratelli d’Italia, che ora guida l’esecutivo e la maggioranza, non ha mai gradito la misura e ha sempre sostenuto la cancellazione.
Vista l’alleanza con la Lega che al tempo votò il provvedimento e la crisi economica, è difficile immaginare un’eliminazione un ridimensionamento.