L’ISEE, acronimo di Indicatore della Situazione Economica Equivalente, è un documento decisivo per ottenere tutta una serie di prestazioni. Per questo motivo è stato semplificato nelle forma e reso più accessibile nella sostanza.
Introdotto in sordina nel 1998 dal Governo guidato da Romano Prodi e normato, con i criteri attuali di calcolo, nel 2015, quando Presidente del Consiglio era Matteo Renzi, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, in acronimo ISEE, è diventato una parte fondamentale del sistema delle tutele del Welfare State italiano.
E non potrebbe essere altrimenti considerato che, con tutte le difficoltà ed i limiti di calcolo, rappresenta, al momento, l’unico vero documento ufficiale nel quale viene fotografato lo stato di un nucleo familiare. Basti pensare alle centinaia di situazioni nelle quali, per accedere un beneficio economico o sociale, viene richiesta la cifra che lo compone. Situazioni che, con la crisi economica e la crisi energetica in atto, si sono moltiplicate in maniera esponenziale.
ISEE, arriva il calcolo fai da te
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Dall’avvento della pandemia da coronavirus covid-19 in poi, infatti, l’ISEE è stato inserito come unico strumento universalmente riconosciuto per ottenere Bonus, Superbonus, riduzioni, redditi, assegni ed una tantum.
Tutto questo ha reso necessario, al fine di non intasare gli sportelli reali e virtuali dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, l’INPS nonché i Centri di Assistenza Fiscale, CAF, una riduzione della complessità nella stesura oltre che facilitarne il ritiro.
Si è passati cosi dagli assalti, veri e propri, come quelli di settembre quando si doveva presentare l’ISEE per le mense e le tasse scolastiche al momento attuale nel quale si può compilare il documento in autonomia e con la maggior parte dei dati già incasellati.
Dal 2019, infatti, la compilazione dell’ISEE è diventata facilitata ed è possibile farlo direttamente dal sito dell’INPS accedendo con SPID o CIE. Una volta individuata la specifica sezione basta seguire il percorso. La sola complessità è rappresentata dall’inserire la cifra giusta del CUD ed gli eventuali dati catastali degli immobili di proprietà.
Il resto, compreso l’esito finale del calcolo, è già nel sistema, compresi i dati sulla consistenza media dei conti bancari. Il resto avviene in maniera semi automatica e con la possibilità di aggiornarlo in tempo reale qualora cambi qualche dato. Un vero e proprio salto nel futuro per la digitalizzazione del Paese, addirittura una buona pratica a livello di Unione Europea dove diverse nazioni hanno scelto di “copiare” il nostro sistema