Bonus trasporti, importante novità: cosa cambia questo mese

Bonus trasporti, l’iniziativa del governo è piaciuta molto e sono state tante le richieste: cosa succede a novembre

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L’agevolazione per chi è pendolare e tutti i giorni utilizza i mezzi di trasposto pubblico per studio o lavoro, ha riscosso grande successo. Un’iniziativa positiva com’era facilmente prevedibile vista la crisi che sta attanagliando milioni di italiani e la perdita del potere d’acquisto.

Dal 1 novembre è di nuovo possibile presentare la domanda per il bonus trasporti. Si possono ottenere fino a 60 euro per il mese in corso sull’acquisto di biglietti e abbonamenti. Inoltre non è escluso che la richiesta possa essere avanzata anche a dicembre, se ci saranno ancora fondi.

La dotazione finanziaria fino a dicembre 2022 è di 190 milioni di euro. Pur se il sistema rilascia un solo voucher ogni mese, l’abbonamento a cui si applica il bonus può essere mensile ma anche annuale o per più mensilità.

È possibile chiedere il bonus trasporti mensile il primo giorno di ogni mese fino a dicembre 2022. In pratica dal 1 novembre la richiesta la possono fare sia chi cerca di ottenerlo la prima volta e chi ne ha già usufruito nei due precedenti mesi.

Per fare la richiesta bisogna collegarsi sulla piattaforma messa a disposizione dal Ministero del Lavoro tramite Spid o Cie. L’istanza può essere presentata per sé o per il figlio minore.

Bonus trasporti, regola e requisiti

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Ma qual è il funzionamento? Il voucher è contrassegnato da un codice identificativo univoco da utilizzare entro il mese di emissione presentandolo alle biglietterie dell’unico gestore dei servizi di trasporto pubblico tra quelli aderenti.

Qual è la procedura per i gestori? Una volta ricevuto il buono, il gestore prima verifica la validità e se l’esito è positivo rilascia l’abbonamento che l’utente richiede. Successivamente avviene il passaggio con è la registrazione sul portale dell’utilizzo del buono con l’indicazione dell’importo fruito.

Per usufruire del bonus bisogna avere un reddito che nel 2021 è stato di massimo 35mila euro. Andrea Orlando, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali nel governo Draghi, aveva detto che la misura era in via sperimentale con l’idea di introdurla in modo strutturale.

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