Si tratta di una buona opportunità per tutti coloro che rientrano in una certa categoria di lavoratori. Vediamo a chi spetta.
Come ci stiamo accorgendo, in questi giorni, dopo la formazione del nuovo Governo Meloni, i ventiquattro ministri, guidati dalla leader di Fratelli d’Italia, si stanno dando da fare per apportare alcune modifiche sostanziali.
In effetti, non è un mistero che la premier abbia le idee piuttosto chiare riguardo ad alcune misure che erano state istituite in precedenza e che probabilmente non le sono mai andate completamente a genio.
In un clima come quello attuale, peraltro, ci sono alcune tematiche prettamente urgenti che bisogno affrontare con una certa rapidità. Tuttavia, anche il vecchio esecutivo che prevedeva Mario Draghi alla guida del Paese, aveva sicuramente programmato alcuni sostegni importanti.
Ci stiamo riferendo, in particolare, al primo Decreto Aiuti che coinvolgeva, per l’appunto, una precisa categoria di lavoratori. Così, anche in questo periodo, si potrà proprio richiedere un contributo pecuniario voluto, quindi, dall’ex presidente del Consiglio.
Vediamo, perciò, di che cosa si tratta esattamente e quali sono i beneficiari che ne hanno diritto. Nella fattispecie, ci soffermiamo sul cosiddetto Bonus 550 euro una tantum.
In particolare, a godere di questo aiuto sono i dipendenti di quelle società private con le quali l’anno scorso hanno sottoscritto un contratto part-time, e, per la precisione, di natura verticale ciclico.
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Nello specifico, sono quei dipendenti che hanno prestato servizio soltanto per pochi giorni, settimane o mesi all’anno, fino a un massimo di non oltre venti settimane complessive.
Non saranno considerati idonei, invece, coloro che hanno avuto nel frattempo altri rapporti di lavoro o che stanno percependo la Naspi oppure un assegno di trattamento pensionistico.
Così, i suddetti aventi diritto hanno tempo, per l’esattezza, fino al prossimo 30 novembre 2022 per riscuotere tale contributo. In pratica, per fare domanda, bisognerà collegarsi nella sezione apposita della piattaforma ufficiale di Inps.
Per inoltrare la richiesta, e sostanzialmente accedere al sito, bisogna, inoltre, essere muniti, a discrezione dell’utente, di credenziali Spid, della Carta Nazionale dei Servizi ovvero della Carta d’Identità Elettronica.
Ma, ancora, nel caso lo si preferisse, si potrà anche recarsi a un istituto di patronato. Insomma, se avete i requisiti, fareste meglio ad approfittarne e a muoversi in tempo.