Bollette, il rischio distacchi c’è con la crisi che sta affliggendo milioni di italiani che non riescono a coprire tutte le spese
Già da prima delle elezioni l’idea maggiormente diffusa nell’opinione pubblica era che chiunque andasse al governo per prima cosa dovesse cercare di arginare il problema del caro bollette.
Ci si aspettava la stangata d’autunno ma così non è stato, solo perché le temperature sono ancora alte. Aspetto quest’ultimo che comunque non deve far stare tranquilli poiché è un evidente effetto dei nefasti cambiamenti climatici.
Le energie costano comunque di più poiché già da un anno circa riceviamo bollette più care. In effetti, però, il nuovo esecutivo ancora non è intervenuto sul tema come molti stanno evidenziando, stando priorità ad altro come i raduni non consentiti.
Bollette, cosa vuole fare il governo
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Ma qualche pare che finalmente si stia muovendo. Secondo Il Messaggero vi è allo studio una moratoria di 6 mesi sui distacchi dei clienti morosi.
Ovviamente si pone sempre lo stesso problema, con quali fondi si potrà procedere con l’intervento? Le risorse necessarie potrebbero arrivare dai ricavi derivanti da una possibile pace fiscale, anch’essa allo studio, come ha sempre sostenuto la Lega in campagna elettorale.
Secondo Equita Sim, però, una moratoria sul pagamento delle bollette è un rischio per i retailers, in modo particolare sull’evoluzione del working capital.
Se la possibilità di non distaccare gli utenti venisse coperta da risorse pubbliche, l’effetto negativo per le società energetiche si annullerebbe.
Equita ritiene infine che il rischio regolatorio rimanga alto in questa fase e che è necessario l’intervento finanziatore del governo a favore dei clienti, mentre si attendono le decisioni EU sull’utilizzo di fondi per finanziare gli strumenti di price cap sul gas ai fini della produzione elettrica.
Quando viene staccato il servizio
Come funziona il distacco per morosità? Il gestore del servizio dopo 15 giorni di ritardo invia al cliente divenuto moroso un avviso tracciabile, ossia ad esempio una raccomandata con ricevuta di ritorno: un modo per avere la prova che è stato avvisato che se non salda quanto deve, si dovrà procedere al distacco.
Solitamente ci sono 30 giorni di tempo ma non è un periodo fisso, dipende dai contratti sottoscritti. Inoltre il tutto dipende anche dall’eventualità che esistano contenziosi.
Si può giungere all’accordo che si accetti la rateizzazione degli arretrati ma ogni caso va valutato a sé. Questa possibilità può essere accettata soprattutto quando in ballo ci sono grosse cifre.
Un fatto che invece accade più di frequente che è possa esserci una riduzione della fornitura, in modo da garantire un servizio essenziale, per poi arrivare al distacco completo.