L’anomalia climatica ha dato tregua al fabbisogno nazionale di energia con un risparmio anche nella spesa complessiva. I dettagli
Il pericolo che dallo scorso 24 febbraio, giorno dell’inizio del conflitto russo-ucraino e – mutatis mutandis – dell’ufficialità sulla crisi energetica, è che la paura di una stretta sulle scorte di gas ed elettricità per l’inverno, per l’inasprimento delle tariffe sulle bollette, abbia fatto calare un oscuro velo mediatico sulla calamità numero uno: la crisi ambientale e climatica.
In realtà, come come oggi ci si pongono domande sull’utilità del ripristino dell’ora solare su quella legale, così si possono tirare delle singolari conclusioni, rese ancor più grottesche dall’entità positiva della valutazione: gli sconvolgimenti climatici, almeno in Italia, hanno prodotto un notevole risparmio in termini di consumo energetico.
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Insomma, in buona parte della penisola i festeggiamenti di Halloween sono avvenuti in maniche corte e sandali. Non è colpa del piano di razionamento dell’energia se a Milano è stata rinviata di settimana in settimana l’accensione delle caldaie di riscaldamento. Per quasi tutto il mese di ottobre, sono stati consumati complessivamente 572 milioni di metri cubi di gas in meno. Meno 25 per cento rispetto allo stesso periodo nel 2021 (dati Terna).
Oltre ad emettere meno anidride carbonica, ci sono state anche meno spese: 800 milioni di euro risparmiati. Il dato tiene conto anche della minore domanda industriale e delle quotazioni sostenibili del metano. L’attuale aumento tra i 6 e gli 8 gradi della temperatura oltre la media del periodo, ha fatto sì che in questi giorni il quantitativo di metano importato dall’Italia è pari a zero.
Le informazioni sono confermate anche da SNAM che sottolinea le ricadute positive sul fabbisogno civile e domestico. Ora ci si aspetta che tale trend possa compensare l’imminente consumo derivato dagli scaldabagni e dai riscaldamenti elettrici; anche i consumi elettrici sono sottoposti ad un favorevole calo della domanda: nel medesimo periodo di ottobre, uguale al 5,4 per cento in meno rispetto al 2021. Intanto, si attende l’effetto dell’andamento sulla domanda periodica (55-60 per cento, coperti soltanto dal metano) di gas italiana con l’approssimarsi dell’inverno.