Le cose, a quanto pare, si fanno sempre più difficili per un evasore che si impunta a non effettuare i dovuti pagamenti.
L’evasione fiscale, naturalmente, è di certo una piaga della società che chi di dovere cerca di combattere il più possibile.
In particolare, nell’ultimo periodo, come sappiamo, è stata introdotta una regola che va proprio in questa direzione. Ci stiamo riferendo, per l’appunto, all’obbligo per i commercianti di permettere ai clienti di utilizzare il POS per concludere un acquisto.
Una condizione che, in effetti, può sicuramente fare comodo all’avventore di turno che non dovrà preoccuparsi di contare gli spiccioli.
E, peraltro, se questo metodo di pagamento non fosse concesso, il negoziante rischia una multa di 30 euro oltre il 4 per cento del valore della transazione negata. Insomma, questa norma dovrebbe contrastare, per l’appunto, sia l’evasione che il riciclaggio.
Ma tant’è, da poco tempo a questa parte, il Fisco, in realtà, avrà le cose più facilitate nel caso voglia inseguire un creditore. In effetti, coloro che non pagano le cartelle esattoriali possono di certo essere messi ulteriormente in difficoltà.
Anzitutto, infatti, dobbiamo ricordare che attualmente non esiste più la storica società italiana denominata Equitalia e che effettuava, per l’appunto, l’attività di recupero credito. Al giorno d’oggi, invece, la suddetta è stata sostituita da Agenzia delle Entrate – Riscossione.
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Così, l’ente fiscale in questione, a differenza di quanto accadeva in precedenza, ha la possibilità di togliere direttamente dai conti correnti le somme di denaro che non sono state correttamente corrisposte.
Ovviamente il Fisco non potrà farlo in maniera automatica ma dovrà rispettare dei passaggi ben precisi prima di poter effettuare il prelievo automatico.
In particolare, quindi, non c’è più nemmeno bisogno dell’autorizzazione del giudice per procedere con questa operazione di pignoramento. In poche parole, perciò, sarà enormente più semplice per l’Agenzia delle Entrate – Riscossione prelevare dalle banche dati degli inadempienti.
Anche se, è bene sottolinearlo, non si tratta però di un iter immediato e automatico. Sì, poiché, come è giusto che sia, il coatto prelievo sarò necessariamente anticipato da degli avvisi grazie ai quali si invita l’evasore a effettuare il saldo.
Ciò sta a significare che il Fisco dà del tempo, precisamente due mesi, per permettere all’utente di mettersi in pari con il pagamento. Scaduti 60 giorni, però, si procederà con il pignoramento.