Nelle ultime ore è accaduta una vicenda alquanto spiacevole che ha coinvolto una ragazza davvero molto giovane.
WhatsApp è, da svariati anni, l’applicazione di messaggistica più conosciuta e apprezzata da differenti fasce d’età.
In effetti, sono proprio molte sue caratteristiche principali che la rendono sicuramente molto intuitiva e alla portata di tutti, anche di chi, peraltro, non ha tutta questa dimestichezza con la tecnologia.
Certo, si tratta di un’app decisamente utile che può far comodo alla stragrande maggioranza delle persone e che racchiude in sé delle funzionalità che, passo dopo passo, ci sono diventate a dir poco indispensabili.
Sì, perché i messaggi vocali, intanto, permettono di sostituire le chiamate che, alle volte, possono essere meno veloci, soprattutto quando bisogna fare soltanto delle rapide comunicazioni.
Ma, a dire la verità, è proprio anche il fatto di poter inviare fotografie, brevi filmati, e altri file grazie al quale WhatsApp è vincente sotto ogni punto di vista.
Certo, qualche giorno fa, si è verificato un disservizio che ha scatenato diverse segnalazioni da parte degli utenti dell’applicazione di Meta. La cosa, però, per fortuna, si è risolta dopo poco tempo.
Tuttavia, anche uno strumento interessante come questo, alcune volte, se va in mani sbagliate, può risultare alquanto pericoloso e molesto.
Il video hot sequestrato
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A tal proposito, vogliamo ricordare quello che è accaduto di recente una ragazza che, nello specifico, si trova in Sardegna, nella zona dell’Ogliastra.
In particolare, al momento, si vuole tutelare l’identità della protagonista della spiacevole vicenda di cui per ora si sta peraltro occupando la polizia. Ebbene, secondo quanto è stato riportato, una ragazzina si sarebbe ripresa in atteggiamenti platealmente osceni.
In seguito, il video hot è passato di chat in chat, arrivando, alla fine, niente po’ po’ di meno che sotto il naso dei genitori della malcapitata.
Al momento, perciò, la Procura dei minori, per vederci chiaro, ha aperto un’inchiesta. L’indagine in questione, infatti, avrà lo scopo precipuo di capire se, per caso, la minorenne possa essere stata obbligata da qualcuno a eseguire quella performance per così dire esageratamente ammiccante.
Va da sé, infatti, che ci potrebbe esserci stato anche una sorta di compenso, sempre se, però, non si verrà a scoprire che il video è stato unicamente fatto di spontanea volontà, senza le pressioni di nessuno.