Quando si parla di pagamenti virtuali non si fa riferimento solo alle transazioni con carta e App, ma anche a chi paga coi token.
Cos’è un token? Che si intende per tokenizzazione? Rispondiamo con ordine: un token non è altro che una moneta virtuale che sostituisce i dati sensibili di un conto bancario con un codice criptato unico e indecifrabile. Questo codice è appunto un token e la tokenizzazione non è altro che il processo che permette il criptaggio dei dati reali con il codice della moneta virtuale.
Ma come avviene questo processo e, soprattutto, quali sono i suoi vantaggi reali? Oltre a essere un metodo di pagamento sicuro, è davvero facile ricorrere alla tokenizzazione. Essa avviene fondamentalmente in 4 passaggi, illustrati qui di seguito.
Tokenizzazione: come avviene e quali sono i suoi vantaggi
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La prima fase del pagamento virtuale criptato è il provisioning. Con questo termine si fa riferimento al processo di registrazione di un token collegato a una carta di un acquirente presso il venditore al quale deve corrispondere un pagamento. La seconda fase è la tokenizzazione vera e propria: il numero PAN si sostituisce con il token. Il numero è unico e criptato, si sostituisce ai dati reali che risultano dunque inaccessibili.
Nella terza fase si passa alla convalida: il token viene dunque approvato tramite la rete della carta di credito. In questa fase la rete bancaria decripta i dati per accedere al conto reale e approvare il pagamento. Infine c’è l’autorizzazione del pagamento, una volta ultimato il processo di conversione e verifica.
Tra i vantaggi dell’uso dei token vi è dunque di sicuro una maggiore sicurezza nelle transazioni bancarie, ma non solo. I pagamenti diventano semplicissimi, soprattutto dopo la prima fase di registrazione del proprio token con la banca. Non saranno necessarie ulteriori verifiche e autorizzazioni al pagamento, poiché il token è già considerato un metodo di pagamento sicuro di per sé.