Torna come ogni anno il consueto appuntamento con le lancette dell’orologio che quest’anno ha un significato particolare. Di cosa si parla
Per molti nuclei familiare, il recapito delle bollette rappresenta la periodica demolizione di progetti e di fette di normalità. D’altronde, la grave crisi energetica che sta attraversando l’Europa, si sta sempre più declinando in crisi economica, la quale sta toccando i cittadini nei loro aspetti finanziari più personali: non soltanto le bollette, ma anche la garanzia mensile di onorare un mutuo o un affitto.
Colpa anche della contingente inflazione che sta erodendo il potere di acquisto attraverso un aumento dei prezzi sui beni di consumo (tutt’ora alimentato), oltre alla riduzione della capacità di risparmio dei nuclei familiari. È possibile che sul piano delle scorte di gas, alle porte dell’inverno verrà attuato l’annunciato piano di razionamento, mentre ad alcuni cittadini non resta che ridurre pericolosamente le spese sul necessario.
Cosa produce questo semplice gesto che si fa una volta l’anno?
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Eppure, nell’attuale contesto energetico, si inserisce un appuntamento (anzi due) annuale di non minore importanza (ed oggigiorno è ben compreso): lo spostamento delle lancette dell’orologio per il cambio con l’ora solare. Insieme all’ora legale (il secondo, verso la fine di marzo), costituisce una delle misure di salvaguardia per il consumo del fabbisogno nazionale.
Ma quest’anno, ciò che appare un semplice gesto, assume un significato rilevantissimo, non privo altresì di critiche. Mentre si dormirà un’ora in più alle ore 3.00 (col ritorno dell’ora solare), la Sima (Società italiana di Medicina Ambientale) e il Consumerismo No Profit chiedono al governo che l’ora legale fosse prorogata almeno fino al 30 novembre. Come suggeriscono i dati di Terna, la società che gestisce la rete nazionale dell’elettricità, il suo mantenimento prolungherebbe i benefici sin ora raccolti.
Dal 27 marzo 2022, giorno dell’entrata in vigore, l’ora legale ha fatto risparmiare 420 milioni di chilowattora , pari al fabbisogno di 150 mila famiglie; un risparmio di 200 mila tonnellate di anidride carbonica emessa; in termini economici, 190 milioni di euro di costi risparmiati alle famiglie. Nel frattempo sono state raccolte 265 mila firme indire un referendum per fissare l’ora legale tutto l’anno.