Incredibile: queste persone rischiano di andare in pensione a 71 anni

Pensione a 71 anni quando il requisito è avere almeno 67 anni: perché può materializzarsi questa ipotesi per alcuni

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Com’è noto per ottenere la pensione di vecchiaia bisogna attendere i 67 anni. Meno conosciuta però è la formula dei 71 anni. Parliamo della pensione di vecchiaia contributiva introdotta dalla legge Dini nel 1995. Sono necessari almeno 5 anni di contributi versati nel sistema contributivo.

Non mancano casi dove anche con 20 anni di contributi bisogna attendere comunque i 71 di età. Ma prima ricordiamo quali sono requisiti per avere accesso alla pensione di vecchiaia:

67 anni di età, aver versato almeno 20 anni di contributi e che l’importo della pensione sia pari o superiore a 1,5 volte l’assegno sociale.

Quando la pensione di vecchia però non sarà troppo alta, si possono pensare ad altre formule integrative che vanno ad aggiungersi a quello che sarà l’assegno mensile.

Nel 2022 l’assegno sociale è di 468 euro mensile e dunque è necessario avere almeno una pensione che sia 1,5 più grande dell’assegno per poter ottenere il trattamento pensionistico. Quindi parliamo di almeno 702 euro.

Pensione a 71 anni e non a 67: perché

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Sarebbe questo l’importo della pensione da ricevere se, però, i lavoro è stato svolto come dipendente versando contributi su una aliquota del 33%, ovviamente per tutti i 23 anni di contributi. Ciò significa uno stipendio di circa 1700 euro, cifra ben alta a pensare all’attuale situazione.

Chi al momento sta facendo questi calcoli per andare in pensione ma non rientra pienamente nei suddetti requisiti, la pensione da 67 anni potrebbe arrivare a 71 anni.

Ciò succederebbe anche se ci fosse una pensione integrativa poiché non alzerebbe di molto l’importo della pensione Inps. Chi dunque si troverebbe in questo caso e non saprebbe come fare, la miglior cosa sarebbe fare una simulazione della pensione per capire come e quando andare in pensione.

Una situazione che confrontando con il mondo del lavoro di oggi spaventerebbe milioni di giovani italiani in lotta quotidiana con la precarietà, stipendi bassi o lavori addirittura a nero senza alcun contratto né tutele dal punti di vista della sicurezza e dei contributi pensionistici.

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