Cartelle esattoriali, pioggia di fermi amministrativi per i debitori

Nei confronti di numerosi contribuenti inadempienti, giunge l’appuntamento con il provvisorio sequestro del mezzo. Cosa sta succedendo

Cartelle esattoriali, pioggia di fermi amministrativi per i debitori
Cartella esattoriale (Foto Adobe)

Il rapido insediamento del Governo Meloni dovrà confrontarsi con l’altrettanta rapidità che occorre ad affrontare le attuali problematiche legate alla crisi energetica ed economica. L’operato verrà valutato in ordine ad una precisa scelta di proseguire la politica di aiuti economici erogati tramite gli ultimi decreti-proroga del Governo Draghi; ma resta lo spettro dell’inflazione che si staglia sulle disponibilità dello Stato.

L’incremento economico ha costretto il precedente esecutivo a rivalutare anticipatamente gli importi delle pensioni e degli stipendi, per non far pesare per intero l’intero indice inflazionistico (che al gennaio 2023 potrebbe raggiungere ben il 10 per cento), sul credito a disposizione dell’INPS. Il tutto mentre l’Istituto già gestisce le misure ordinarie (pensioni, indennità) e i sostegni straordinari (bonus, sussidi). Per ridare vigore al tesoro, l’attuale esecutivo sta già pensando ad un nuovo “saldo e stralcio” delle cartelle esattoriali. 

Cartelle esattoriali: massicci recapiti dei preavvisi di fermo

LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:

La nuova rottamazione, che seguirà la Rottamazione ter attivata subito dopo l’emergenza sanitaria, riguarderà le mini-cartelle dai mille ai tremila euro. Si tratta di un ulteriore piano di incasso veloce per girare le somme recuperate al progetto di sostegno per i cittadini colpiti gravemente dal caro-bollette. In programma il recupero di 50 miliardi di euro, ma è doveroso sottolineare la nota della Corte dei Conti che fa ammontare il debito dei contribuenti italiani nei confronti dello Stato a 1.100 miliardi di euro.

Per intanto, scemati tutti gli effetti di deroghe e proroghe causa Covid, rientra a pieno regime il processo di riscossione del Fisco. E partendo da uno degli ultimi stadi del recupero dei debiti: il fermo amministrativo dei veicoli a due e quattro ruote. Si registra l’aumento dei preavvisi ricevuti con la richiesta di regolarizzazione della propria condizione debitoria entro 30 giorni dalla ricezione della notifica.

L’Agenzia delle entrate riscossione (AdER), come consentito dalla norma, non ha provveduto ad inviare precedenti comunicazioni ai contribuenti su cui gravano debiti arretrati e allo stesso proprietari di motocicli ed autovetture. Via libera all’espropriazione forzata se decorre il termine di 60 giorni privo di riscontro: al PRA verrà comunicato il divieto assoluto di circolazione del mezzo in oggetto, pena un’ammenda da pagare tra 1.988 e 7.953 euro. 

Dall’iscrizione del fermo al Pubblico Registro, è impedito qualsiasi atto inerente il veicolo in questione, come la vendita. A meno che non risulti un bene strumentale per un’impresa o per una professione; l’interessato dovrà allora comunicarlo al riscossore per ottenere l’arresto della procedura, ma soltanto entro 30 giorni dal ricevimento del preavviso di iscrizione.

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