Il conto va controllato spesso soprattutto quando ci sono dei debiti: gli elementi da conoscere e cose bisogna fare
Câè chi controlla il conto corrente tutti i giorni e chi lo fa troppo poco spesso. Ă una buona abitudine verificare di frequente, non solo quando sappiamo che stanno per accreditarci la pensione o lo stipendio.
Dobbiamo farlo per evitare le brutte sorprese. Ad esempio, lâAgenzia delle Entrate può pignorare il conto corrente per recuperare le tasse non pagate. Sono però diverse le regole per i dipendenti, i pensionati e i lavoratori autonomi.
Il mancato pagamento di alcune tasse, infatti, non comporta automaticamente lâavvio della procedura che porta al pignoramento. Lâiter è infatti solitamente lungo e può durare mesi se non addirittura anni prima che lâoperazione diventi esecutiva.
I tempi sono lunghi anche perchĂŠ prima che i beni vengano accrediti a seguito di un provvedimento della magistratura, lâAgenzia offre la possibilitĂ di restituire il debito a rate.
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Non è escluso che il nuovo governo possa disporre di pace fiscale o una nuova rottamazione (la quarta) per multe, tasse e contributi, in modo che chi ora è a rischio possa avere piÚ tempo. Vediamo in particolare come funziona il pignoramento del conto e cosa si può fare per evitarlo.
Quando ci sono dei debiti, la procedura prevede che lâAgenzia delle Entrate notifica al contribuente una cartella di pagamento contenente lâiscrizione a ruolo del debito. In essa sono notificati lâammontare del debito iscritto a ruolo;
lâintimazione a pagare entro 60 giorni dalla notificazione e lâavvertimento che in mancanza di tale adempimento nei termini indicati, lâagente della riscossione potrĂ avviare le procedure esecutive.
Se dopo tale termine non avviene il pagamento, lâAgenzia avvia la procedura finalizzata alla riscossione coattiva delle somme iscritte a ruolo. Ovviamente vanno aggiunte le spese e gli interessi.
Come funziona il pignoramento? Se il contribuente non paga, lâAgenzia può prelevare lâimporto direttamente dal conto corrente. Ma quanto? La legge prevede delle differenze se si è un lavoratore che dunque sul conto riceve lo stipendio o un pensionato. Non sono regole fisse neanche per altri soggetti che non rientrano in queste categorie.
Per quanto riguarda il pignoramento del conto corrente di lavoratori dipendenti e pensionati, possono essere bloccate solo;
le somme presenti allâatto di notifica del pignoramento per la parte che eccede 1.404,84 euro. Ă una cifra pari al triplo dellâassegno sociale mensile che nel 2022 è di 468,28 euro e le somme accreditate successivamente per la misura massima di 1/5, proprio come per lo stipendio o pensione. Lâultimo stipendio resta comunque sempre disponibile.
Se il caso riguarda il pignoramento del conto corrente di un lavoratore autonomo, si può bloccare una somma pari al 100%. PerchĂŠ questa differenza? I guadagni derivanti da attivitĂ di impresa o professionale sono variabili sia nellâimporto che nelle modalitĂ di percezione, dunque possono sfuggire dagli effetti del pignoramento.
Esistono però dei casi in cui il conto corrente non si può pignorare. Ă quando si tratta di pensioni di invaliditĂ o di accompagnamento per disabili o quando lâunico accredito proviene da rendite di assicurazioni sulla vita. E ancora, conto estero al di fuori dellâUnione Europea, un conto legato a un fido bancario o, infine, quando è cointestato per la quota intestata alla persona non indebitata.
Un modo per evitare il pignoramento del conto câè ed è quello di non avere soldi in giacenza e non farne confluire fino allâestinzione della procedura. Quindi la soluzione è svuotare il conto corrente prima del pignoramento? Non proprio. Un comportamento del genere potrebbe essere considerato fraudolento e insospettire il Fisco.