L’ascesa dei pagamenti elettronici non è così irresistibile almeno in una città come la Capitale, dove resiste il contante. I dettagli
L’appeal che col tempo si sono guadagnati i pagamenti elettronici è diffuso, oltre che ampiamente comprensibile; si possono pagare beni e servizi con molti strumenti a disposizione che oltre ad essere sicuri, evitano di avere del contante con sé, eventualmente ambito da malviventi. Il successo di tale modalità è stato consacrato sotto i mesi bui dell’emergenza sanitaria.
La chiusura per scopi sanitari di negozi e di un’ampia fetta di attività produttive non ha però toccato i ciclopici magazzini che si celano dietro le vetrine on line. Pertanto, tutto l’occorrente (dalla tecnologia, gli elettrodomestici, vestiti, fino allo stesso materiale sanitario) è pervenuto direttamente a casa; tutto rigorosamente già pagato con la tessera di un bancomat, della carta di credito, di una prepagata, o tramite un account come quello di PayPal.
Pagare con bancomat e carte, ecco dove si paga con i contanti nella Capitale
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Sulle grandi piattaforme degli acquisti on line, i protocolli costantemente aggiornati nelle certificazioni dei siti web offrono un’opportuna sicurezza e riservatezza dei dati appartenenti agli utenti. Al contempo, i pagamenti digitali comprendono l’uso delle carte magnetiche (bancomat, carta di credito, prepagata) con i dispositivi POS, obbligatori per legge presso esercizi commerciali e uffici.
Altrettanto utili, questi acquisti evitano di dover recarsi troppo spesso agli sportelli automatici ATM e prelevare denaro. Tramite la funzione contactless, le operazioni possono andare comunque a buon fine grazie all’operatività delle app per smartphone, altresì sfruttando l’avanzato sistema del chip NFT di Google Pay ed Apple Pay. Con ciò, il denaro contante non è tuttavia tramontato; anzi, ha ancora un largo uso nelle piccole operazioni di pagamento.
In alcune parti d’Italia, invece, le banconote non sono ancora relegate ad una nicchia. È il caso di Roma, con cui un’indagine condotta da Mooney e dal centro studi ConsumerLab, svolta nel mese di ottobre in 120 esercizi commerciali, ha scoperto che sia in centro città che nelle periferie, il contante è ampiamente diffuso negli scambi. Discorso a parte per ristoranti e supermercati del Centro, dove l’uso delle carte raggiunge i livelli della media europea. Sempre al centro, le tessere costituiscono l’abitudine dei turisti internazionale, in particolare. Tabaccherie e frutterie sono le prime attività presso le quali si preferisce pagare in contanti.