Il nuovo Governo che, come sappiamo, è in fase di formazione, sta pensando di migliorare una situazione nello specifico.
Dopo le elezioni politiche dello scorso 25 settembre, come sappiamo, ad avere la meglio è stata la coalizione di centrodestra ad avere la meglio.
Capitanato da Giorgia Meloni, quindi, Fratelli d’Italia è stato scelto dalla maggioranza degli italiani. Al momento, però, stanno ancora fervendo i preparativi per la formazione vera e propria del nuovo Governo.
Durante la campagna elettorale, tra l’altro, La leader di Fdi è stata piuttosto chiara riguardo a determinati argomenti, anche se, peraltro, è ancora presto per capire come verranno effettivamente gestiti.
Naturalmente, uno dei temi caldi, è persino il chiacchieratissimo Reddito di Cittadinanza il quale ci si chiede, per l’appunto, se verrà ampiamente modificato o se addirittura potrà essere cancellato.
Ma tant’è, l’Italia, in questo dato momento storico, sta sicuramente attraversando delle difficoltà, tra crisi economica, energetica e caro bollette. Proprio per questo motivo, già in precedenza, sono stati programmati degli aiuti, sotto forma di bonus, per svariate categorie di cittadini.
Cresce, intanto, però, la curiosità riguardo proprio i ministri che proveranno a prendersi un incarico di certo non facile in un quadro socio-economico come questo.
La questione delle rotte interne
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Le questioni dunque, sono tante, compresa anche quella attinente al turismo e più propriamente degli incentivi che per le compagnie aeree low cost.
Il fine di questi sostegni, quindi, è necessariamente quello di migliorare la connettività del Bel Paese con altre parti del mondo. Già tempo fa, peraltro, è cominciato il procedimento per rivoluzionare, per così dire, la situazione attuale degli scali italiani.
Così, lo scopo del cosiddetto Piano Nazionale degli aeroporti è di avere un numero di rotte interne almeno simile a quelle esterne all’Italia.
Tuttavia, più nello specifico, per ora sembra che ci sia la volontà da parte del prossimo ministro delle Infrastrutture di incrementare i collegamenti anche di tutte quelle zone che sono considerate remote.
Insomma, in poche parole, ci sarebbe una bella sommetta, a livello annuale, che servirebbe a finanziare questo progetto, e, secondo alcune fonti attendibili, dovrebbe essere all’incirca di oltre 50 milioni di euro.
Così, questa proposta, di conseguenza, servirebbe a organizzare in maniera efficiente la mobilità di numerosi italiani che attualmente risiedono in aree costituite da una minore connettività.