L’Assegno Unico INPS sta per tagliare il traguardo del primo anno di vita, un bilancio del provvedimento e le informazioni sul rinnovo
La Legislatura di Camera e Senato che si è chiusa con il voto del 25 settembre passerà alla Storia economica del Paese come quella nella quale sono state varate tre importanti riforme. La prima, datata 2019, è l’introduzione del RDC, acronimo di Reddito di Cittadinanza. La seconda, di gennaio 2022, la riforma degli scaglioni IRPEF. La terza di marzo dell’anno in corso l’introduzione dell’Assegno Unico INPS.
Ma mentre nel primo e nel secondo caso le controversie e le polemiche politiche sono furenti, complici anche i limitati controlli, nel terzo caso il consenso è pressoché unanime. Parliamo del resto di una riforma fortemente spinta e voluta dalle principali associazioni per la tutela delle famiglie e votata quasi all’unanimità dal Parlamento italiano.
LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:
L’Assegno Unico ricordiamo sostituisce per intero i vecchi assegni familiari ANF e non viene più inserito nella busta paga ma erogato direttamente dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, l’INPS.
Come detto la Riforma entra in vigore a marzo 2022, o meglio, la domanda si poteva fare sul sito INPS da gennaio ma solo con l’arrivo di marzo l’assegno viene versato sul conto corrente del lavoratore che al contempo ha visto sparire gli assegni familiari dalla busta paga.
E proprio sulla domanda si concentrano le maggiori, forse uniche, difficoltà. I CAF infatti hanno fatto fatica a reggere la mole di richieste mentre molti cittadini hanno preferito agire per conto proprio direttamente sul sito dell’INPS. Ma cosa accadrà a gennaio 2023? Cosa occorre fare per il rinnovo?
Nessuna paura, per i quasi sei milioni di famiglie che nel 2022 hanno ricevuto l’assegno unico non è necessario fare nulla. L’Assegno Unico, infatti, contrariamente a quanto accadeva con gli Assegni familiari, si rinnova in automatico a meno che la situazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente, l’ISEE non sia variato in maniera sostanziale. In sostanza se cambia la soglia del proprio reddito
Come comunicato dalla stessa INPS, infatti, l’Istituto possiede al suo interno già tutti i dati necessari per adeguare la cifra