Oltre alla sanzione pecuniaria, il rischio che si corre è quello di non circolare col proprio veicolo per insolvibilità. Di cosa si parla
Possedere un veicolo di proprietà, a due o quattro ruote, ha un evidente significato di autonomia; esso consente di viaggiare, di raggiungere i luoghi più cari o necessari, trascorrendo weekend in tranquillità; se non addirittura di organizzare le vacanze, caricando l’auto di tutto il necessario per restare lontani dalla quotidianità per settimane. Non ultimo, è indispensabile a molti per lavorare.
Sebbene la guida sia una pratica fondamentalmente apprezzata (auto compresa), il mezzo di trasporto irradia ben altre sensazioni quando, preso possesso del mezzo, si manifestano sull’automobilista la lunga lista di spese, sia di natura ordinaria che straordinaria. A partire dagli esborsi del carburante, che come è noto costituisce la merce rara più diffusa per via delle frequenti necessità di rifornirsi subendo gli attuali aumenti o (in tempi di pace) il peso delle accise statali.
Se non paghi questa piccola tassa, si va incontro anche al fermo amministrativo
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Alla indispensabile manutenzione del veicolo si affiancano gli “obblighi” della normativa: la polizza assicurativa e il bollo auto. La prima, per quanto impattante sul bilancio di una famiglia, garantisce all’automobilista di non pagare di tasca propria nel caso egli rimanga vittima di un incidente, oppure sopraggiunga un incendio o il furto. Per il bollo auto si tratta invece di versare allo Stato la tassa relativa al possesso del veicolo.
In generale, tutta la documentazione relativa al mezzo di proprietà merita la dovuta attenzione per mantenere tutto in regola in vista di un controllo; tanto più il bollo, per la cui validità è necessario pagare l’importo annuale anche quando l’auto non esce dal garage. Eludere il pagamento presso l’ACI comporta che prima o poi il Fisco se ne accorgerà e attiverà tutte le misure di recupero della somma.
Da che si tratta di una tassa, l’Agenzia delle Entrate mette in mora l’intestatario del veicolo, aggiungendo le sanzioni a seconda dei giorni di ritardato pagamento: 0,1 per cento dell’importo per ogni giorno di ritardo a partire dal pagamento entro 14 giorni dalla scadenza; 1,5 per cento per chi paga dal quindicesimo al trentesimo giorno dalla scadenza; 1,67 per cento, dal trentesimo giorno al novantesimo dalla scadenza; 3,75 per cento, dal novantesimo giorno sino a oltre un anno dalla scadenza. Dopodiché subentra il fermo amministrativo sancito dal funzionario amministrativo; insomma, si va incontro alla confisca del mezzo, revoca della patente e oltre 7mila euro di multa.