Contanti, si utilizzano sempre di meno e per diversi motivi: cosa dicono i numeri di uno studio sul fenomeno
Si registrano sempre più incrementi per quanto riguarda il pagamento cashless. Eppure il nostro Paese è ancora indietro su questo punto. All’estero da anni sono abituati a pagare tutto con la carta, a volte direttamente con lo smartphone senza neanche aprire il portafogli.
Il motivo è che ormai tutti abbiamo una carta, indispensabile per ricevere lo stipendio, la pensione o i bonus dello Stato (oggi grande fonte di mantenimento per moltissime persone).
Complice di ciò sono anche le politiche che hanno messo un “premio” per chi utilizzasse le carte, come ad esempio il Cashback e la Lotteria degli Scontrini.
L’Osservatorio carte di credito e digital payments – a cura di Assofin, Ipsos e Nomisma, con il contributo di Crif – fotografa la situazione che sta volgendo chiaramente a favore dei pagamenti digitali. Molti li scelgono non solo nella speranza di vincere alla Lotteria o per i rimborsi (vale per le PostePay, il Cashback di Stato è attualmente abolito), ma soprattutto per la comodità e facilità di pagamento.
Contanti addio, si preferisce l’alternativa: i numeri
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Secondo lo studio dopo la fase più acuta della pandemia è stato registrato un incremento non indifferente dei pagamenti cashless: il 24% delle operazioni avviene via carta o Bnpl (Buy now pay later, una forma di finanziamento a breve termine). Si arriva al 29% se si considerano anche i pagamenti via POS o con le carte.
Nel 2021 il valore delle transazioni effettuare con le carte (circa 15 milioni) era oltre 84 miliardi di euro nel complesso delle transazioni effettuate. Le carte più diffuse sono quelle di credito opzione/rateali che segnano un +16,8%.
Per quanto riguarda le carte di debito la differenza tra il 2020 e il 2021 è pari al +53,5%, con volumi complessivi che sfiorano quota 184 miliardi di euro e una spesa media mensile che supera i 400 euro. Alti i numeri anche delle carte prepagate che registrando un incremento pari al +34,7% con un transato che supera i 54,1 miliardi di euro.