Le cause prodotte dall’odierna crisi stanno producendo un considerevole aumento delle domande in questa città. Ecco dove
La grave crisi odierna non costituisce una crisi sul piano della geopolitica, oppure di natura energetica e strategica. Le nazioni sono coinvolte anche sotto il profilo dei loro stessi cittadini, alle prese con una morsa economica dal futuro senza precedenti. La riduzione del gas in prospettiva dell’inverno è soltanto uno degli ostacoli che dovranno trovare una risposta; mentre l’aumento delle bollette sta producendo oggi un impoverimento generalizzato delle popolazioni.
La spinta dell’inflazione è stato l’ennesimo colpo di frusta, facendo alzare i prezzi sui beni di consumo e incrementando in generale il costo della vita. Ma non basteranno di certo i cambiamenti sulle abitudini di consumo all’interno degli ambienti domestici, oppure nei processi di produzione delle imprese, a impedire che le pretese delle società erogatrici gravino sui bilanci dei cittadini.
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Come è noto, la crisi non ha colpito soltanto i consumi; ha fatto scendere in picchiata la spesa per l’acquisto della prima casa e i relativi tentativi a buon fine per ottenere un finanziamento presso gli istituti di credito. Poco prima dell’estate un vantaggioso Eurirs, l’indice per i mutui a tasso fisso, sull’Euribor dei mutui variabili ha ridestato le speranze di crescita, successivamente sopite dal prevedibile rialzo dei tassi d’interesse operato dalla BCE in autunno.
Molti italiani, dunque, sono stati costretti a virare la rotta delle proprie aspettative, affidandosi al mercato degli affitti, andato (come è immaginabile) verso una repentina crescita. L’inasprimento delle condizioni economiche hanno però reso difficoltoso anche tale accesso. Ed una città come Reggio Emilia se ne è accorta. La risposta al bando per l’erogazione dei contributi per l’affitto è, infatti, quasi raddoppiata.
Sono 44.567 i cittadini emiliano-romagnoli che hanno presentato le domande, destinate a crescere verso la scadenza entro le ore 12 del prossimo 21 ottobre ; ben 4.714 sono state le domande nel 2021 nella sola Reggio Emilia a fronte delle complessive 52mila richieste. L’attuale calo dei redditi potrebbe favorire l’esposizione di numerose famiglie, giunte a possedere un ISEE adeguato a rispondere al bando. Per entrare nella graduatoria 1, infatti, occorre un reddito corrente di 17.154 euro; altrimenti accedono alla graduatoria 2 coloro che hanno registrato un calo del reddito superiore al 25 per cento e un ISEE fino a 35 mila euro.