Verso la fine dell’anno, la rivalutazione degli importi relativi il trattamento INPS è estesa anche alla nota rata integrativa. I dettagli
L’inizio di ogni mese rappresenta un appuntamento importante per milioni di italiani: la tornata riguardante la consegna delle pensioni chiama a raccolta gli anziani contribuenti, secondo il calendario stabilito dall’INPS per ordine alfabetico dei cognomi; il ritiro dei ratei avviene presso gli uffici postali tramite la consegna dell’importo in contanti. Altri pensionati, invece, ricevono il trattamento, mediante le medesime programmazioni, con l’accredito diretto sul conto corrente personale.
Dal mese scorso di giugno, gli importi non sono rimasti gli stessi di un anno fa: dalla relativa tornata è stato elargito il bonus 200 euro nei confronti dei pensionati in possesso di un reddito annuo fino a 35mila euro. La misura, nota per essere stata inclusa nel Decreto Aiuti bis, è stata erogata a compensazione degli aumenti che hanno colpito le bollette energetiche, ed è stata condivisa con lavoratori dipendenti, autonomi, partite iva (con tetto lordo annuo reddituale dello stesso importo per le pensioni) e percettori del Reddito di Cittadinanza.
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Mentre a breve verrà avviata la consegna del nuovo bonus 150 euro per i redditi non oltre i 20mila euro (e per i percettori di Naspi e Dis-Coll), nel frattempo, dall’inizio del mese in corso, le pensioni hanno beneficiato di un’altra manovra, tutt’atro che secondaria: si tratta della rivalutazione degli importi pensionistici in base agli indici ISTAT, che dalla fine del primo trimestre 2023, è stata antipata di sei mesi.
Il provvedimento anticipato è stato dovuto alla galoppante corsa dell’inflazione, la cui relativa rivalutazione, per via dell’aumento del costo della vita, necessita di mitigare gli effetti sulle casse previdenziali, già sotto pressione si per gli strumenti ordinari (pensioni, indennità) che per le misure straordinarie (sussidi, bonus, incentivi). L’incremento rispetta la percentuale del 2 per cento, la quale non riguarderà soltanto i ratei ordinari.
Il rialzo riguarderà tanto le mensilità annuali che quelle straordinarie, o meglio la rata aggiuntiva, la tredicesima INPS. Il trasferimento anticipato della perequazione, infatti, è stato deciso dall’Istituto con la circolare del 13 ottobre 2022, con la quale si forniscono le istruzioni per il calcolo dell’incremento e le modalità di pagamento. Coloro che saranno inclusi tra i soggetti che godranno dell’aumento, troveranno l’importo sul cedolino sotto la seguente voce: “Incremento D.L. Aiuti bis”.