Si tratta di un caso che, peraltro, è già previsto dalla legge e che viene descritto, quindi, all’interno del Codice Civile.
il momento in cui una famiglia si ritrova a dover fare i conti con la successione ereditaria non è di certo probabilmente molto facile per nessuno.
Naturalmente, in primis, perché significa che si è venuto a mancare un componente del nucleo familiare, e in secondo luogo per il fatto che spesso possono nascere degli screzi e delle antipatiche controversie tra parenti.
Questi dissidi, tra l’altro, come riportano alcune fonti, pare che siano persino piuttosto diffusi in Italia e che meno del 20 per cento delle questioni ereditarie passa attraverso un testamento.
Anche se, per la verità, invece dovrebbe essere un documento importante per la divisione dei beni. Tuttavia, come si è già accennato, non tutte le famiglie hanno a disposizione questo atto giuridico.
Così, a quel punto, bisogna capire come gestire tal situazione, soprattutto per evitare il più possibile che ci siano dei torti da ogni parte coinvolta. Vediamo, allora, nel dettaglio, nelle prossime righe di fare una sorta di approfondimento in tal senso.
Per fortuna, infatti, il Codice Civile possiede al suo interno anche questa evenienza, quando, cioè una successione ereditaria senza testamento. In questo caso, infatti, si deve optare per la formula denominata successione legittima che viene descritta, per l’esattezza dall’art. 457.
La spartizione del patrimonio
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A questo proposito, quindi, riportando quanto è stato stabilito per legge, l’eredità del defunto spetta al coniuge e ai figli. Ma, entrando ancora più nel merito, se la persona che è venuta a mancare aveva un unico figlio, allora, di conseguenza, i beni si divideranno a metà tra il marito o la moglie e il figlio.
Nel caso invece che ci siano più figli, quindi, a loro spettano i due terzi del patrimonio e il coniuge si prenderà un terzo di esso. C’è anche la possibilità però che il defunto non abbia avuto figli.
Allora, solo in questa circostanza, hanno diritto a una parte anche i fratelli e i genitori che, se ancora in vita, avranno diritto a un quarto dell’eredità.
Insomma, in linea di massima dovrebbe essere in questo modo che è stato stabilito quando, per l’appunto, il compianto non abbia lasciato alcuna indicazione.