Tasse non pagate, è ancora possibile ottenere di farlo in modo dilazionato: per quali motivi si può avanzare la richiesta
Quando a casa si riceve la raccomandata in busta verde la reazione emotiva è sempre la stessa: negatività. Significa che c’è qualcosa da pagare, una multa o, peggio ancora, è l’Ufficio Riscossione di Agenzia delle Entrate che richiede la riscossione di un debito dopo che è stato effettuato un controllo.
Sanatorie-rottamazioni, concessioni di patteggiamenti, nel corso degli anni sono stati usati vari strumenti, soprattutto per cifre alte, affinché si potessero recuperare i soldi. Inoltre, a causa dell’emergenza sanitaria, il sistema del recupero crediti è diventato più elastico. Risale allo scorso anno l’ultimo condono delle cartelle esattoriali risale proprio al 2021, annullando i debiti fino a 5mila euro.
Il debito può essere rateizzato e viene concesso dall’Agente della riscossione ai soggetti che ne fanno richiesta, in base alla soglia di debito ed alle condizioni economiche dichiarate o documentate. Dunque ci sono tipologie di rateizzazione.
Tasse non pagate: come rateizzare
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Si può fare richiesta di saldare il debito un po’ alla volta in presenza di una temporanea situazione di obiettiva difficoltà. Se si parla di cifre oltre i 60mila euro occorre documentare la situazione con la rateazione che può essere concessa fino ad un massimo di 72 rate mensili.
Si può chiedere anche in caso di grave e comprovata situazione di difficoltà non imputabile al debitore quindi congiuntura economica: nella fattispecie si possono concedere fino a 120 rate mensili.
Ma la temporanea situazione di oggettiva difficoltà economica può anche peggiorare e la dilazione può essere prorogata una sola volta, fino a 72 mesi. C’è però una condizione: non deve essere intervenuta la decadenza.
I termini della decadenza sono stati prorogati a causa del Covid. Oggi funziona che per le rateizzazioni in essere all’8 marzo 2020 ( il 21 febbraio per i residenti in quella che era la zona rossa) la decadenza si verifica dopo il mancato pagamento di 18 rate anche non consecutive.
I tempi
Per le rateizzazioni concesse dopo l’8 marzo 2020 e richieste fino al 31 dicembre 2021, la decadenza è dopo 10 rate anche non consecutive. Invece le rateizzazioni presentate e concesse successivamente al 1 gennaio 2022, la decadenza scatta dopo il mancato pagamento di 5 rate anche non consecutive.
Ma cosa succede dopo la decadenza della rateizzazione? In pratica il beneficio di non pagare tutto insieme è scaduto. Ecco dunque che l’Agenzia delle Entrate può pretendere l’importo residuo in unica soluzione. Per fortuna c’è però la possibilità di rateizzare nuovamente il debito residuo, ma a un patto: all’atto della presentazione della richiesta, le rate scadute alla stessa data sono integralmente saldate. A questo punto però il numero delle rate sono massimo tre non ancora scadute alla medesima data.