Giorgia Meloni è pronta ad assumere il ruolo di Presidente del Consiglio e ha già in mente di cancellare alcune cartelle esattoriali.
Le elezioni nazionali del 25 settembre hanno decretato la vittoria della coalizione di centrodestra e un favore schiacciante per colei che si appresta a diventare il primo Presidente del Consiglio donna d’Italia: Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia, al fianco di figure politiche come quella di Matteo Salvini, sta preparando i nomi da far sedere in parlamento e l’Italia resta in attesa che si formi il Governo.
Non per questo, però, Meloni non ha già avanzato alcune proposte, finalizzate al rilancio della situazione economica italiana. Già a partire da gennaio 2022, avevamo dovuto affrontare un forte rincaro nelle bollette, poi lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina ha peggiorato drasticamente la situazione. Tanto che si è reso necessario che il governo Draghi intervenisse con piani di aiuti economici ai cittadini, come quelli voluti dal Decreto aiuti bis e ter.
Caro-bollette: come interverrà il nuovo governo?
LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:
- Rubano il tuo account WhatsApp senza che tu te ne accorga
- Bonifico a figlio: quale causale inserire per non avere problemi
- Pannelli solari per tutti: il sindaco che investe sull’energia alternativa
Stando a quanto affermano al Fatto Quotidiano, Giorgia Meloni ha intenzione di intervenire sul caro-bollette con un piano da 10-15 miliardi di euro. In questo piano è prevista innanzitutto una tregua fiscale, vale a dire un condono su tutte le cartelle esattoriali da 1000 a 3000 euro non ancora pagate. In secondo luogo la modifica del piano superbonus 110% e del reddito di cittadinanza. Due delle iniziative sociali principali portate avanti dal Movimento 5 Stelle.
L’intenzione di Meloni è quella di racimolare milioni per dar vita a un decreto particolarmente corposo. Inoltre bisogna prendere in considerazione i limiti oggettivi riguardanti la flat tax. Come afferma Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, “non possiamo permetterci immaginifiche flat tax sull’Irpef che dimentichino Irap e Ires. Non possiamo permetterci nuovi strumenti di prepensionamento“.
Tale messaggio sembra rivolgersi proprio a Matteo Salvini, il quale, in fase di campagna elettorale, ha proposto la flat tax, la quota 102 per i pensionamenti e lo scostamento di bilancio.