Bonifico, mai superare questa cifra: rischi guai col Fisco

Bonifico, attenzione ai limiti che impongono le diverse leggi: superarli può significare andare incontro a pesantissime sanzioni

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Negli ultimi anni il mondo del fisco ha avuto degli importanti cambiamenti, dall’introduzione della fattura elettronica (ancora non obbligatoria per i professionisti con Partita Iva in regime forfettario, fino al 2024) all’obbligatorietà di accettare pagamenti con il Pos di beni e servizi quando il cliente lo desidera.

Tutto ciò sempre per lo stesso obiettivo: ridurre l’evasione fiscale. Anche per questo il governo Conte aveva introdotto altre misure come il Cashback di Stato (abolito da Draghi) e la Lotteria degli Scontrini (ancora in vigore ma senza molto successo).

Insomma, è sempre possibile pagare in contanti ma con dei limiti. Fino alla fine del 2022 è fissato a 2.000 euro e dal 1 gennaio 2023 scenderà a 1.000. Ovviamente, pur rispettando i limiti, bisogna sempre dare una ricevuta del pagamento, altrimenti si tratta di un’operazione in nero.

Insomma, che sia i pagamento con il Pos, un assegno o un bonifico, si incentiva sempre a lasciare traccia dei soldi. Ma ci sono limiti anche per il bonifico? È rintracciabile dallo Stato e per questa ragione non ha limiti imposti. Ciò però non significa che si possano fare bonifici senza tenere in considerazione alcuni massimali. Ciò avviene perché i limiti per ogni operazione è stato definito dalla banca da cui parte il bonifico. Le variazioni avvengono in base all’istituto di credito.

Ovviamente ogni bonifico può essere valutato e verificato dall’Agenzia delle Entrate attraverso l’Archivio dei rapporti finanziari. Il Fisco può infatti controllare se l’importo che è stato trasferito da una persona all’altra attraverso le rispettive banche sia poi effettivamente indicato nell’apposita Dichiarazione dei Redditi.

Bonifico, quali sono i diversi limiti

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Altri limiti ci sono se il bonifico arriva al di fuori dell’area Sepa, il circuito che coinvolge alcuni paesi Ue e non. Se da un conto italiano va verso uno estero che non rientra nella area Sepa, bisogna controllare bene l’importo. Se supera il limite di 12.500 euro, chi l’ha ordinato dovrà provvedere alla compilazione e alla comunicazione valutaria statistica.

Al contrario, dall’estero su un conto italiano, bisognerà provvedere a segnalare la transazione direttamente all’Agenzia delle Entrate se sono operazioni con oltre 15mila euro.

Infine ci sono i limiti imposti dalla banca. I massimali si fissano con l’obiettivo di ridurre le frodi informatiche che in poco tempo possono svuotare il conto corrente. La maggior parte delle banche impone 15mila euro per operazione in uscita per i bonifici istantanei. Ci sono anche altri di 25mila euro al giorno e 50mila euro al mese.

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