Turismo in Italia, lo studio evidenzia quali sono le mete preferite degli stranieri, cosa è cambiato dopo il Covid e i rischi
L’Istituto Piepoli ha realizzato uno studio per Confturismo-Confcommercio. Oltre a evidenziare quali sono le mete preferite dei turisti stranieri nel nostro paese, sono emersi anche i timori per il rincaro dei costi. La stagione invernale è alle porte e come già è stato reso noto, la settimana bianca quest’anno costerà di più.
Anche nei mesi estivi è stato così con i rincari che hanno colpito tutti i settori, dal trasporto aereo a causa del carburante alla movida. E ora con l’inflazione che sale ancora e gli hotel che vedono le bollette salire, sono costretti tutti ad alzare i prezzi.
Dall’analisi emerge che i francesi preferiscono il Lago Maggiore mentre tedeschi e olandesi quello di Garda. Al Sud, in Campania, i cittadini a stelle e strisce si riversano a Positano e Comuni della Penisola Sorrentina, terra ricca di tradizione musicale ed enogastronomica. Proprio gli americani, il 75% di essi, come l’88% dei brasiliani, indicano l’Italia come meta preferita tra i paesi del vecchio continente. Ma a venire a visitare le nostre bellezze artistiche e naturali in Europa sono i francesi, seguiti da tedeschi e inglesi.
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Per quanto riguarda le città, quali preferiscono gli stranieri? Sono attratti dall’arte e dunque Firenze, Roma, Pisa e Venezia, ma anche Napoli e Milano. Tanti favori anche per un altro famoso Lago, quello di Como, e la bella Sicilia.
Analizzando i dati con il periodo pre-Covid, il calo minore lo registrano gli americani nel nostro paese, meno 19%. Più assento brasiliani, tedeschi, francesi e inglesi. In conclusione, Alberto Corti, il responsabile turismo di Confturismo-Commercio, spiega che il nostro paese resta preferito tra gli extra-europei, americani e brasiliani in primis, più di quanto lo siamo tra gli altri cittadini del continente.
Non mancano però le preoccupazioni a causa dei pensanti rincari in modo particolare le ripercussioni che ci saranno sul turismo interno. La pandemia ha impedito gli spostamenti e i pochi consentiti sono stati effettuati dagli italiani stessi che in un certo modo hanno retto il turismo di casa propria.