Truffa dell’auto usata: quando parte il bonifico, ma l’affare non c’è

Si tratta di un raggiro ai danni di un’acquirente che pensava di aver comprato una bella automobile. Le cose, però, erano alquanto differenti.

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(Pexels)

È ormai noto, o comunque dovrebbe esserlo, come recita un proverbio popolare, che fidarsi è bene e non fidarsi è meglio. In effetti, questa potrebbe essere la morale di ciò che è accaduto di recente in un Comune del Lazio.

Per la precisione, si tratta di Ferentino, in provincia di Frosinone dove un acquirente di un’automobile è stato assolutamente raggirato da un furfante che gli ha fatto credere quello che, in seguito, le Forze dell’ordine hanno definito come una truffa bella e buona.

Così, dopo delle accurate indagini da parte dei Carabinieri, al momento, pare proprio che non ci siano più dubbi che si sia trattato di un imbroglio costato decisamente caro al malcapitato.

Ma, vediamo, dunque, nelle prossime righe, di entrare nel dettaglio della brutta vicenda in questione. In particolare, da quello che è emerso nelle ultime ore, un uomo di trentadue anni avrebbe affermato di fare da tramite per l’acquisto di un’auto usata.

La vendita era quella di una Renault Clio del valore di oltre 9 mila euro. Tuttavia, la persona che aveva già sborsato questa considerevole somma di denaro, non ha proprio visto il veicolo che era stato in precedenza promesso.

Nella fattispecie, l’acquirente avrebbe sganciato mille euro in contanti e i restanti soldi per mezzo di un bonifico. Di recente, però, l’indagato, che nel frattempo ha ricevuto l’avviso di conclusione indagini, sarebbe difeso dal legale Mario Celitti.

Gli altri dettagli del raggiro

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Comunque sia, la trattativa finalizzata di cui aveva parlato il giovane truffatore, a quanto pare, non è mai stata veramente fatta. Anzi, ha persino avuto l’ardire di chiedere altri centinaia di euro per sostenere le spese dell’impianto gpl e del il passaggio di proprietà.

Ma, passano i giorni, e l’acquirente non riceve proprio nulla, soltanto una misera risposta da parte del venditore che ha affermato di prendersi la briga di effettuare la risoluzione del contratto e la conseguente restituzione del pagamento.

Nonostante la fotografia del bonifico bancario eseguito, in realtà, il suo concittadino non ha ricevuto nemmeno quello. In seguito, il venditore truffaldino si è persino reso irraggiungibile.

Per ora, quindi, è abbastanza chiaro che ci sia stato un tentativo riuscito di estorsione illegale di denaro.

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