Il figlio e il marito sono morti: l’Agenzia delle Entrate vuole 800mila euro da lei

L’Agenzia delle Entrate ha rivolto la propria attenzione a una donna vedova che ha perso un figlio, chiedendole di versare ben 800mila euro.

Agenzia Entrate 800mila euro donna vedova figlio morto multe
(Foto Canva)

La notizia sconvolgente giunge da Vicenza: una donna di 84 anni, pensionata ed ex maestra, si è vista pignorare il conto corrente dall’Agenzia delle Entrate. Il motivo? Il marito Artemio Slaviero, morto nel 2007, non ha pagato una cartella esattoriale. Quest’ultima era stata emessa dopo che l’uomo, allevatore e contadino, aveva sforato le quote di produzione di latte previste dall’Europa tra il 1995 e il 1998.

Ma non finisce qui, perché il dicembre scorso la donna si è vista arrivare una raccomandata da parte dell’Agenzia in cui le veniva intimato di versare al fisco 813mila euro. Il figlio di Francesca Slaviero, allevatore come il padre, si è tolto la vita nel 2015, dopo aver ricevuto una multa da quattro milioni di euro. E a pagarne le conseguenze, letteralmente, oggi è la mamma.

La famiglia della donna fa ricorso ma nel frattempo il conto rimane bloccato

LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:

A raccontare questa storia ci ha pensato la figlia dell’ex maestra, Elena Slaviero, che a oggi mantiene la madre rimasta senza mezzi di sostentamento. Sul conto pignorato dall’Agenzia delle Entrate, infatti, confluiva la pensione della donna. Elena ha dunque deciso di rivolgersi a degli avvocati, che hanno presentato un ricorso al Tar del Veneto.

Il problema, però, rimane, perché nonostante l’azione legale in corso il conto della donna resta bloccato. Gli avvocati Maddalena Aldegheri e Marco Guerreschi, incaricati del fatto, hanno così commentato la vicenda: “la burocrazia va avanti col paraocchi senza tenere conto di quanto accade nella vita delle persone. E quella donna ha già dovuto affrontare fin troppe difficoltà“.

La morte del figlio, infatti, ne ha sconvolto già l’esistenza. Nel 2015 Franco ricevette una multa da 4 milioni di euro che prevedeva il pagamento delle quote latte con gli interessi aggiornati al 31 dicembre 2014. Il giorno seguente l’allevatore, fondatore del Cospa che si era sempre battuto contro le quote latte, si suicidò impiccandosi. A trovarlo fu proprio sua madre e a nulla valsero i tentativi di rianimazione della sorella.

Gestione cookie