Premio solidale da 700 euro per difendere i lavoratori

In un momento di intense incertezze come quello attuale, di recente, sempre più aziende si stanno facendo carico di alcun sussidi.

premio solidale
(Canva)

In un quadro di forte precarietà come quello odierno ci sono alcune realtà che stanno cercando di dare una mano a chi sta maggiormente penando per i rincari e le spese maggiorate che si sono venute a creare.

Insomma, non soltanto il Governo, per la verità, ma anche alcuni enti e aziende in particolare si stanno muovendo per dare un contributo o invitare chi di dovere all’azione tempestiva.

D’altra parte, tra crisi economica ed energica, la situazione si fa sempre più drammatica sia per i privati cittadini che per le piccole e medie imprese. Che dire, il bilancio attuale non è dei più incoraggianti; questo è poco ma sicuro.

Per dirne una, per esempio, ultimamente, Amazon, la popolare società di commercio elettronico statunitense, ha pensato bene di incrementare lo stipendio ai dipendenti americani.

Tuttavia, proprio di recente, c’è anche un’altra impresa che ha voluto venire incontro ai lavoratori, e, questa volta, per fortuna, è una di quelle che ha sede nei confini italici.

Una bella notizia, insomma, per tutti coloro che al momento lavorano per la trevigiana Labomar che, nella fattispecie è focalizzata sulla ricerca e sullo sviluppo, con uno scopo ultimo di qualità e innovazione.

Un modo come un altro, questo, per dimostrare una vicinanza sentita ai numerosi dipendenti che possono dimostrare di essere a libro paga da un minimo di sei mesi.

Il sussidio di Labomar

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Il voucher erogato in questione, per l’appunto, dall’azienda nutraceutica, è del valore di 700 euro, costituito anche da buoni carburante. Per la precisione, viene denominato Premio solidale ed è stato promosso giustappunto dal fondatore Walter Bertin.

Attraverso una lettera, quindi, il suddetto ha fatto sapere ai lavoratori che avrebbero ben presto ricevuto questa sorta di sussidio, spiegandone anche le motivazioni precipue.

Bertin, infatti, nella missiva, si è soffermato sul periodo complicato che si sta attraverso, menzionando, perciò, il conflitto bellico in corso e la pandemia che ha necessariamente lasciato conseguenze negative.

Per il presidente di Labomar, inoltre, un’azienda deve essere vista prima di tutto alla stregua di una comunità, e per tale ragione, ha voluto cercare di sostenere il bilancio familiare sempre più precario anche dei propri dipendenti.

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