La bufala sui contenuti di WhatsApp e Facebook

Che sui social network circolino spesso delle bufale è indubbio, l’ultima riguarda una possibile falla nella privacy di Facebook e WhatsApp.

Bufala Facebook WhatsApp contenuto privato chat
(Foto Chequeado.com)

Il contenuto delle nostre chat WhatsApp e Facebook rischia di avere problemi di privacy? Questa è la notizia che sta girando sui social in questi giorni, ma le cose non stanno davvero così. Ormai da diversi anni, infatti, le chat di WhatsApp, sia quelle di gruppo che private, sono caratterizzate dalla tecnologia di criptaggio end – to – end. Era il 2016 quando questa nuova tecnologia è stata introdotta e da allora non ci sono stati problemi di leakaggio.

Vale a dire che solo i diretti interessati possono decodificarle accedendo alla propria applicazione, sia sul web che sugli smart device. Vi sarà capitato di accedere alla versione web di WhatsApp e di notare il caricamento dei messaggi prima dell’apertura delle chat: ebbene, quella è la prova che le nostre conversazioni sono al sicuro.

Niente paura: le nostre chat sono al sicuro!

LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:

Gli ultimi aggiornamenti di WhatsApp, inoltre, hanno introdotto ulteriori misure di sicurezza per le chat. Nei termini e condizioni dell’App si legge infatti: “WhatsApp protegge le chiamate e i messaggi personali degli utenti con la crittografia end-to-end per impostazione predefinita in modo che solo il destinatario previsto possa sentirli o vederli“. Se doveste dunque imbattervi in uno strano messaggio su Facebook, sappiate che il suo contenuto è falso.

Circola infatti un annuncio che recita: “a partire dalle 00:00 di domani, le tue foto, i tuoi messaggi e i tuoi post su WhatsApp e Facebook non saranno più privati ​​e potresti anche essere citato in giudizio per loro. Io NON lo autorizzo“. Il punto, però, è che si tratta di una bufala che è divenuta virale. Forse a causa di qualche burlone o di chi, onestamente preoccupato dalla possibilità, ha diffuso la notizia per avvertire i propri amici virtuali.

Sebbene il post risalga originariamente al 27 agosto, si tratta di storia vecchia: addirittura già nel 2020 aveva cominciato a girare una simile voce. Inutile dire che si è sempre rivelato tutto falso!

Gestione cookie