Conto corrente, oggi è importante averne uno ma prima bisogna sapere bene come si muovono gli istituti che li propongono
Rispetto a una volta oggi è molto più facile aprire un conto corrente così come sono diversi i costi di apertura e gestione. Prima bisognava necessariamente recarsi presso una filiale della banca sia per l’apertura che per il trasferimento di un conto corrente, mentre adesso è possibile richiedere un preventivo online e soprattutto inviare tutto in modo digitale restando a casa comodamente davanti a un pc.
Ovviamente le condizioni contrattuali sono gli elementi che più influenzano le nostre scelte. I costi di gestione possono essere fissi o variabili. Potrebbe dunque esserci una quota che è sempre la stessa oppure viene stabilita in base alle operazioni che si svolgono.
Oggi di solito la spesa per aprire un conto corrente è pari a zero, che sia un utente privato o professionale. Molto diffusi oggi sono in conti online che consentono di utilizzare la webcam del PC o la fotocamera dello smartphone per l’autenticazione personale e la scansione dei documenti indispensabili come carta d’identità e codice fiscale.
Conto corrente, cosa vedere prima prima di aprirlo
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Ma se il conto già lo abbiamo, un’altra operazione che si svolge spesso è il trasferimento di un conto. La legge numero 40 del 2007, famosa anche come anche come Decreto Bersani, prevede che non vi siano addebiti: in pratica è un’operazione gratuita. Il testo dice chiaramente il per il cliente non sono previste “spese aggiuntive di qualsiasi natura ed origine”.
Per l’invio di eventuali comunicazioni, l’istituto di credito ha comunque il diritto di recuperare i costi ad esempio per l’estratto conto finale se viene richiesto in versione cartacea.
Prima che si proceda alla sottoscrizione di un conto corrente, nella fase cosiddetta di analisi e costi. È quella che viene fatta precedentemente, è sempre una buona abitudine vedere in modo approfondito qual è l’offerta contrattuale attraverso il foglio informativo che vi deve essere obbligatoriamente fornito dalla banca o dai suoi intermediari. Per essere certi del patto che si va a sottoscrivere, in caso di dubbi e perplessità, meglio chiedere la consulenza di un professionista.