In un contesto di crisi energetica, quindi, anche un noto istituto italiano ha deciso di effettuare un piano di razionalizzazione.
Il quadro generale italiano, come sappiamo, al momento, non è di certo quello tra i più sereni. Anzi, al contrario, la popolazione italica sta affrontando problematiche che intaccano soprattutto il suo conto in banca.
Eh sì, perché, è vero, forse finalmente ci siamo lasciati alle spalle la pandemia, causata da Covid-19, tuttavia sia quest’ultima che altri motivi importanti hanno necessariamente messo in difficoltà l’economia nazionale e internazionale.
Insomma, tempi difficili, per citare il noto romanzo scritto dal celebre Charles Dickens e probabilmente è come anche l’autore stesso potrebbe definirli al giorno d’oggi. In questo contesto poco rassicurante, quindi, non solo i privati cittadini, bensì anche gli uffici e gli istituiti si devono adeguare.
E allinearsi al trend del risparmio dei consumi, per l’appunto, ci ha pensato anche una struttura scolastica in particolare che ha richiesto il contributo di tutti coloro che frequentano le classi.
Ci stiamo riferendo, per l’appunto, alle nuove disposizioni rese note agli studenti e ai docenti dall’Università di Urbino, situata nella Marche. All’interno del sito ufficiale, quindi, per ora, si può notare una comunicazione specifica, sotto la voce ʻNovitàʼ.
Il provvedimento dell’Università di Urbino
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All’insegna dell’assoluto risparmio, perciò, l’UniUrb ha caldamente invitato a rispettare alcune disposizioni con lo scopo di evitare eccessivi costi. Nella fattispecie, bisognerebbe scegliere le scale, al posto dell’ascensore per non sprecare almeno 0,5 kilowatt ogni ora.
Come sappiamo, inoltre, anche i computer possono disperdere energia, e, per questo motivo, nel caso non si utilizzino, viene proposto lo spegnimento del Wi-Fi e l’applicazione della modalità di risparmio energetico.
Insomma, l’università in questione prende assolutamente sul serio gli avvertimenti divulgati dal ministero della Transizione ecologica, e, a tal proposito, ha voluto rendere partecipe chi studia o insegna nelle sue aule.
Un impegno, dunque, che non va decisamente sottovalutato e che potrebbe fare la propria parte per fermare quel processo che si sta sempre di più trasformando in qualcosa di insopportabile.
Naturalmente, è altresì vero che, anche in situazioni precedenti, lo spreco inutile non è mai stato una buona idea, ma, a voler guardare, attualmente, come ricorda l’Università di Urbino, è qualcosa che bisogna di certo eliminare per non complicare le cose sul piano ambientale, sociale ed economico.