Debito 730 saldato senza che vengano sottratti i soldi dallo stipendio: la busta paga resta immutata e la posizione con il Fisco è regolare
In molti pensano che quando si ha un debito derivante dalla Dichiarazione dei Redditi e dunque dal modello 730, bisogna pagarlo con un saldo dalla busta paga. Ciò vale ovviamente per chi ha un reddito da dipendente ma c’è anche un altro metodo, usando il modello F24. In pratica come fanno gli autonomi e i professionisti .
I lavoratori dipendenti che presentano dichiarazione dei redditi 730 hanno il proprio datore di lavoro come sostituto d’imposta. Ciò crea la situazione in cui un eventuale credito o debito sarà inserito all’interno della busta paga. Ma non tutti preferiscono che vengano tolti i soldi dallo stipendio.
Molti, sapendo che comunque devono pagare, vogliono farlo direttamente in prima persona. Insomma, è come dire: voglio gestire i questi soldi e pagare quanto devo. Ma per i dipendenti è possibile farlo? Alla domanda risponde orizzontescuola.it che riceve la lettera di una lettrice che chiede se c’è un altro modo per pagare 5 rate senza la sottrazione dallo stipendio.
Debito 730 pagato senza togliere i soldi dallo stipendio
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“Non è obbligatorio fa passare il debito della Dichiarazione dei Redditi sulla propria busta paga”, è la risposta, poiché c’è il metodo del modello F24. Ma cose si fa ciò? Bisogna presentare la Dichiarazione senza sostituto d’imposta.
Facendo così non sarà il datore di lavoro a pagare le tasse per conto del lavoratore (che poi si rifarà sulla busta paga) ma se ne occuperò direttamente il dipendente.
Il sito ricorda però che per avere il debito rateizzabile in 5 mesi è necessario presentare la Dichiarazione il prima possibile visto che la prima (e in alcuni casi la unica) rata deve essere pagata con scadenza 30 giugno dell’anno in cui si presenta. Del resto la rateizzazione con il massimo di numeri consentiti avviene solo se la prima si paga a giugno.
Dunque non ci sarà la possibilità se il pagamento avviene a settembre (entro il 30 è consentito) poiché ci saranno poi solo due mesi e altrettante rate per pagare le tasse dovute. Il saldo deve avvenire entro il 30 novembre. Ricordiamo inoltre che quando c’è una rateizzazione, bisogna applicare un tasso di interesse maggiorato dello 0,33%.