Pagamenti in contanti o pagamenti con carta? Nella lotta all’evasione si spinge sempre più verso la seconda opzione, ma c’è chi preferisce la prima.
Da qualche anno, ormai, la lotta all’evasione fiscale in Italia sta passando anche attraverso il passaggio ai pagamenti con carta. In questo senso, dunque, si sono create due scuole di pensiero: da una parte coloro che sono a favore del passaggio ai pagamenti elettronici; dall’altra chi vorrebbe maggiore libertà di scelta nelle modalità di pagamento, con riferimento ai pagamenti in contanti. Tra questi ultimi figurano ad esempio gli esponenti dei partiti di centrodestra italiani.
I primi vedono nel passaggio ai movimenti di denaro tracciabili la soluzione all’evasione. I secondi si appellano a questioni pratiche come quella della privacy, fornendo come argomentazione anche il fatto che un limite massimo fissato a 1000 euro per i pagamenti in cash possa inibire l’acquisto, ad esempio nel caso dei turisti. Ciò che è certo è che da tempo le soluzioni come il piano Cashback o l’eliminazione della soglia minima sui pagamenti con carta stanno tendendo verso l’abbandono del contante.
Il dibattito è aperto: pagamenti in contanti o pagamenti con carta?
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Prendiamo alcuni esempi di paesi facenti parte della Comunità Europea: stando alle stime della BCE esistono differenze sostanziali nella quantità di denaro contante che un cittadino francese e uno austriaco portano con sé quando escono. In Francia si parla di una media di 45 euro, in Austria di 121. Il motivo è che nel primo paese esiste un limite fissato a mille euro per i pagamenti in cash, mentre in Austria no. L’Italia si pone nel mezzo del trend, con una media di 73 euro in tasca a ogni italiano.
Facendo seguito al dibattito cash – carta bisogna anche prendere in considerazione la questione COVID. Indubbio è che i pagamenti tramite carta siano più “igienici”, poiché comportano meno scambio di mano e soprattutto evitano il contatto coi contanti, ricettacolo di germi. Ciononostante, questioni come privacy e gap digitale portano altri a rifiutare l’idea del tetto massimo imposto sui pagamenti in cash.