Il fenomeno dei Money Mule: cosa rischi quando “presti” la password o il PIN del tuo conto corrente a un amico.
“Mi presti i tuoi dati che devo fare un acquisto su Amazon e non ho soldi sul conto?”, quante volte avete fatto o vi è stata fatta questa domanda. Altrettante volte, senza nemmeno pensarci troppo su, avete acconsentito a questa “operazione“, facendo un favore a un amico. Ma attenzione, perché dietro quello che voi fate con tutte le migliori intenzioni si possono nascondere delle insidie. L’allarme che viene lanciato riguarda in particolare il fenomeno dei Money Mule.
Cosa sono i Money Mule e cosa rischiate prestando l’account a un amico
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Con Money Mule si intende una persona che trasferisce denaro acquisito illegalmente, un vero e proprio “corriere” che manipola soldi. Questi però è a volte o quasi sempre inconsapevole che quei soldi siano stati in precedenza sottratti in maniera illegale. Questo denaro, in sostanza, dai cosiddetti “mule account” finisce nei conto correnti dei truffatori, che sono hacker professionisti e senza scrupoli. Secondo quanto viene denunciato, operazioni spesso ritenute innocue sono pericolosissime.
La condivisione di password di conti bancari o numeri PIN con amici intimi aumenterà il rischio di frodi online. In sostanza, questi – in maniera in gran parte inconsapevole – faranno da tramite per perpetrare frodi. Talvolta viene inviato un vero e proprio messaggio esca, che poi genera la truffa. Gli esperti sottolineano che tutto questo sia legato a un fattore che non può essere sottovalutato e che invece in una società digitalizzata come la nostra passa spesso inosservato. Questo riguarda il basso livello di alfabetizzazione finanziaria digitale, una questione che pare non conoscere confini geografici.
Per tale ragione, le truffe informatiche viaggiano velocissime, non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo. Stando a un recente sondaggio realizzato in Malesia, ad esempio, una persona su tre intervistata ha dichiarato che sarebbe disposta a condividere le password del proprio conto bancario con amici intimi e quasi due terzi delle persone intervistate non prestano attenzione alle funzionalità di sicurezza di un sito Web. Per gli hacker, il gioco è fatto: tante persone vengono infatti ingannate nel fornire le proprie credenziali bancarie attraverso un sito Web falso che consente ai truffatori di utilizzare le loro informazioni per commettere frodi.