Il Caro Bollette sta diventando, ogni giorno di più, una vera e propria emergenza economica e sociale. Ecco la mappa delle proteste in atto
L’Italia e l’Europa stanno vivendo una crisi economica che ha davvero pochi precedenti. Nel giro di trenta mesi nel Vecchio Continente è successo davvero di tutto. E’ partito tutto dall’esordio, e la diffusione repentina, della pandemia da coronavirus covid-19, poi si è passati ai lockdown, alle chiusure delle imprese ed al crollo del Prodotto Interno Lordo, il PIL.
Poi mentre i sistemi economici cercavano una lenta risalita è arrivato l’imprevisto ed imprevedibile scoppio della Guerra tra Russia e Ucraina. Un conflitto che, dopo sette mesi di belligeranza, ha lasciato sul campo migliaia di vite e generato effetti collaterali importanti. Dalla riduzione e aumento del costo delle materie prime alimentari al volo del prezzo del petrolio e quindi del costo delle benzine alla pompa.
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Se non bastasse tutto questo ad aprile 2022 sono tornati ad affacciarsi due eventi macroeconomici, l’inflazione e la stagnazione, che stanno portando l’Europa verso la recessione.
Recessione che non sarebbe “nulla” se non fosse accompagnata dall’incredibile aumento del costo del GAS. Gas che sul ICE Dutch TTF (Title Transfer Facility) Natural Gas di Amsterdam, il mercato di riferimento della preziosa materia prima, è passato da 101 euro a metro cubo a gennaio 2020, agli attuali 201 euro, passando per punte di 285 e 290 ad agosto 2022.
Inevitabile che il prezzo finale della bollette sia raddoppiato e in alcuni casi triplicato. Si susseguono, giorno per giorno, notizie di aziende pronte a chiudere per bollette ingestibili per non parlare di cosa accade alle famiglie.
Altrettanto inevitabile che stia scattando la protesta e la rivolta sociale. I primi sono stati i commercianti di Confcommercio Umbria a lanciare la protesta eclatante di bruciare le bollette in piazza. Poi è stato il turno dell’USB, l’Unione Sindacale di Base che contro il caro energia ha lanciato una mobilitazione in diverse città, Cagliari, Torino, Bologna e Roma in testa.
Ma lo scenario generale è fosco e la sensazione è che quando entro il 15 ottobre arriverà la bollette del nuovo bimestre la protesta si allargherà a macchia d’olio in maniera trasversale. Nel mezzo la manifestazione nazionale di Roma del 13 ottobre che già da oggi promette di essere caldissima. Una bella gatta da pelare per il nuovo Governo uscito dalla urne delle elezioni del 25 settembre, un banco di prova già durissimo