La Postepay è uno degli strumenti più convenienti utilizzati dai consumatori italiani ma attenzione a questi casi, si rischia il salasso
Il 1 ottobre del 2003 viene lanciato sul mercato uno dei prodotti finanziari che, con il tempo, è entrato davvero nelle tasche di tutti gli italiani. Parliamo della carta di credito Postepay la carta di credito ricaricabile di Poste Italiane, con IBAN annesso, che in molti casi ha letteralmente sostituito il classico conto corrente.
Quindici anni dopo, nell’ottobre del 2018, visto il grande successo del prodotto Postepay è diventata un’azienda del Gruppo Poste, un vero e proprio spinoff con fatturato medio di 432 milioni di euro.
Il successo del prodotto di Poste Italiane, la multiservice dello Stato italiano i cui maggiori azionisti sono Cassa Depositi e Prestiti ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze, è testimoniato da numeri in equivocabili. Ad ottobre 2022, infatti, circolano quasi sei milioni e mezzo di carte Postepay, siano esse Connect, Digital, Evolution, Evolution Business, IOStudio e standard.
LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:
Un successo di numeri, di usabilità e soprattutto di convenienza. Un successo che la Società per Azioni guidata da Matteo Del Frate continua a sviluppare in tutte le direzioni commerciali possibili.
Basti pensare al recente concorso che per tutto il mese di agosto ha messo in palio uno Smartphone Samsung per chi si iscriveva alla competizione virtuale, con estrazione settimanale tramite le App di Poste Italiane, il sito ufficiale dell’azienda ed il Contact Center.
O ancora al cosiddetto Bonus Postepay il cash back di 3 euro per ogni transazione finanziaria svolta attraverso il tagliando di plastica acquistabile da Poste Italiane. Ma c’è un settore dove il marketing aziendale non ha ancora messo le mani in maniera adeguata generando spese fuori portata e qualche malumore tra i clienti. Ecco di cosa si tratta.
I clienti di Postepay sono stati abituati molto bene, ed è il motivo principale del successo, spese di gestione basse, costi di ricarica minimi, spese di prelievo azzerate nel caso si utilizzi i Postamat. Ma c’è un’eccezione. L’eccezione è quando si fanno i prelievi fuori dall’Europa. In quel caso la commissione è di ben 5 euro che nella media degli istituti di crediti mondiale è un costo altissimo ma purtroppo un costo inevitabile perché frutto di accordi interbancari che non verranno ridiscussi prima del 2025